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“Sul codice degli appalti il governo continua a scambiare lucciole per lanterne”. Lo dichiara il Segretario Confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Sembra che l’unico problema che ha il rilancio del settore delle costruzioni e del sistema infrastrutturale del paese- sottolinea Cuccello- sia attribuibile al codice degli appalti rispetto al quale, dagli annunci odierni, sembra imminente la volontà di revisione. Su questo tema riconfermiamo la nostra contrarietà a qualsiasi modifica che venga effettuata per decreto legge. Siamo convinti, infatti, che solo costituendo la cabina di regia (prevista all’art. 212 del Codice) si possa addivenire ad un armonico lavoro di insieme. Ci piacerebbe sapere invece che fine ha fatto il decreto progettazione che avrebbe dovuto stanziare 120 milioni per le autorità portuali, città metropolitane e grandi comuni, che addirittura nella legge di bilancio viene decurtato ulteriormente di 30 milioni di euro così da bloccare tutto. Ci sembra, inoltre, del tutto sbagliato pensare di centralizzare tutta la progettazione alimentando solo una tragica illusione che rischia di burocratizzare ancora di più la macchina della pubblica amministrazione. Ieri il Presidente del Consiglio ha annunciato l’ennesimo finanziamento, 11 miliardi, per emergenza, prevenzione, manutenzione, semplificazione della governance, suddivisi tra il Ministero dell’Ambiente, il Dipartimento della Protezione Civile, Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dell’Interno. Naturalmente nessuno spiega come e dove saranno concentrate queste risorse”. “Insistiamo: per far ripartire il paese bisogna dare impulso alle infrastrutture, soprattutto quelle che già sono state decise – conclude Cuccello. “Le opere non si bloccano per il codice ma per una precisa responsabilità politica che si incastra nelle nebbie del contratto di governo”.