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“Leggendo le dichiarazioni del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida sulla questione del polo unico aeroportuale, restiamo sorpresi per come si tenti di affrontare una questione complessa e fondamentale per il futuro del nostro territorio. Non prendiamo le parti di nessuno se non, come da sempre e non solo negli ultimi mesi, quelle delle cittadine e dei cittadini trapanesi e del loro diritto alla mobilità, delle imprese del territorio, dei lavoratori sia dello scalo di Birgi sia di tutto l’indotto, che trarrebbero giovamento da uno sviluppo integrato delle infrastrutture della zona Occidentale dell’Isola”. Cosi i sindacati Cgil Cisl Uil Trapani con i segretari Salvatore Castronovo, Leonardo La Piana, Eugenio Tumbarello replicano alle dichiarazioni del sindaco di Trapani Tranchida sulla vicenda del polo unico aeroportuale della Sicilia occidentale. “Siamo e restiamo dell’idea – dicono – che da soli non si va da nessuna parte e questo vale per qualsiasi territorio della Sicilia non certo solo per quello trapanese. Questioni centrali come quelle legate alle infrastrutture devono essere al centro di un ragionamento complessivo che deve vedere la Regione, purtroppo assente, protagonista di un tavolo di concertazione in cui tutti gli attori in campo, possano fare la propria parte, un approccio solitario rischia di relegare ancora di più la nostra provincia agli ultimi posti dei dati sull’andamento economico”. Il prossimo 3 aprile i sindacati sono stati convocati dal nuovo Prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi, che si insedierà lunedì primo aprile. “Fra i temi ci sarà anche il futuro dell’aeroporto di Birgi, perché oggi come accade da anni, e non mesi, sosteniamo che le infrastrutture aeroportuali, ferroviarie, portuali, stradali devono essere al centro di un progetto di rilancio e propulsore per il Distretto turistico della Sicilia occidentale”. “I sindacati non perdono mai tempo, non comprendiamo piuttosto quale sia il progetto del comune di Trapani per il rilancio di Birgi. Noi come sempre da anni siamo pronti al dialogo e siamo dell’idea che tutti gli amministratori locali e la Regione, le società che gestiscono gli scali devono trovare una soluzione condivisa perché in gioco c’è il futuro di un territorio e di tante famiglie”.