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“Sono numeri significativi, ma che vanno letti in filigrana quelli diffusi dall’Inps sul mercato del lavoro in Italia”. Lo afferma Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl. “Lo scenario – continua il sindacalista – resta molto preoccupante, e presenta forti criticità specialmente considerando le effettive ore lavorate, che restano di milioni di unità al di sotto dei livelli pre-crisi. C’è poi la questione centrale della qualità occupazionale e di una composizione del lavoro spezzata nettamente in due, con incrementi concentrati nei profili a bassa qualificazione e un crescente bisogno inappagato nei settori di media e alta specializzazione”. “Per rispondere a questi problemi – sottolinea ancora Sbarra – occorre spingere sull’acceleratore degli investimenti e dell’innovazione, ridare una visione industriale al Paese, ammodernare e sbloccare infrastrutture materiali e digitali per una giusta transizione all’economia 4.0, dare certezze a tutti i lavoratori coinvolti in scenari di crisi e fare delle politiche attive e della formazione obiettivi strategici dell’azione pubblica”. “Non c’è tempo da perdere, come dimostra l’aumento delle ore di Cassa integrazione denunciato dall’Istat e il calo costante degli ordinativi, del fatturato e della capacità industriale del nostro Paese. La svolta, anche su questi temi, deve arrivare già nelle prossime settimane, con l’apertura della sessione di Bilancio e con una rinnovata centralità dello sviluppo e del lavoro nel programma del nascente Governo. Solo aprendo a una nuova stagione di riforme e investimenti concertati potremo dare stabilità e vigore alla ripresa”, conclude.