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“Non si possono scaricare ancora una volta sui lavoratori i costi di una ristrutturazione aziendale come prevede il nuovo piano industriale di Unicredit”. Lo ha detto la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta oggi a Roma al Consiglio generale della First Cisl. “I lavoratori delle banche meritano rispetto e considerazione. Sono loro che hanno portato avanti in questi anni il settore del credito, salvaguardando il rapporto con le famiglie, i bisogni delle imprese, del territorio e dei cittadini, assumendosi sempre le proprie responsabilità con spirito di sacrificio. Il ruolo del credito è fondamentale per lo sviluppo del paese e per le famiglie. Annunciare il taglio di 8 mila posti di lavoro e di 500 sportelli è solo una fredda operazione contabile che il sindacato non può accettare. Non si possono distribuire miliardi di euro di utili agli azionisti, elargire premi ai dirigenti e poi prevedere migliaia di esuberi, tagli degli sportelli e nessuna assunzione. Questa è solo una linea irresponsabile che ci auguriamo venga corretta subito da Unicredit aprendo un confronto serio e costruttivo con i sindacati di categoria, rilanciando il ruolo sociale della banca e la professionalità dei lavoratori”. Furlan ha poi aggiunto : “Il tema del lavoro e della crescita è in caduta libera nel nostro paese. Abbiamo 160 crisi aziendali aperte ma non ne abbiamo una che sia stata risolta da due anni a questa parte. Anzi, il Governo ha riaperto in questi mesi alcune vertenze che erano in via di soluzione. È la cartina di tornasole di un paese fermo, bloccato, della mancanza di una strategia di politica industriale. Tutte le volte che ci sono ristrutturazioni si annunciano esuberi in tutti i settori, dall’industria ai servizi, al commercio, fino al settore bancario. Ma la politica intanto parla e discute d’altro.
Abbiamo indetto unitariamente tre manifestazioni sindacali per la prossima settimana a Roma. C’è stato qualche segnale di cambiamento da parte del Governo nella lotta all’evasione fiscale che però ora bisogna realizzare concretamente. Anche la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori è un primo segnale positivo. Ma una vera discontinuità non c’è ancora. Non c’è una soluzione per Ilva e per Alitalia, non abbiamo avuto risposte sulla rivalutazione delle pensioni, sulle risorse per rinnovare i contratti pubblici, sulla stabilizzazione di migliaia di precari nella Pa, sulle carenze di organico nella sanità dove vengono richiamati in servizio persino i medici in pensione. Noi i governi li giudichiamo solo dai fatti. E vogliamo che questo Governo faccia altre cose a partire dallo sbocco sempre più urgente di centinaia di cantieri che può dare ossigeno a centinaia di migliaia di posti di lavoro. Ci sono altre cose semplici per dimostare una vera discontinuità: penso alle modifiche per i decreti sulla sicurezza come aveva sollecitato anche il Presidente della Repubblica. Chi salva qualcuno in mare non va multato, ma anzi va premiato”.