Lavoro: Furlan, “Serve un patto sociale per cambiare il Paese come fece Ciampi nel ‘93”

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“Oggi abbiamo bisogno di un grande “patto sociale”, come seppe fare con lungimiranza Carlo Azeglio Ciampi nel 1993, con il sostegno convinto della Cisl che ha sempre indicato la strada degli accordi per conciliare gli interessi specifici di lavoratori e pensionati con gli interessi generali”. È quanto sottolinea oggi in un intervento sul Sole 24 Ore la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “È molto importante e significativo che il Presidente del Consiglio Conte abbia ribadito la volontà di aprire un tavolo di confronto con le parti sociali che possa guardare oltre l’emergenza sanitaria in modo da costruire un nuovo modello sociale di sviluppo, di cambiamento e di modernizzazione complessiva del Paese”, aggiunge la leader Cisl. “Bisogna continuare a lavorare insieme, come abbiamo fatto in queste settimane drammatiche, stendendo ora una vera “Agenda per il Paese”, non in maniera astratta, ma con obiettivi selezionati, risorse concrete e tempi condivisi, ma soprattutto con responsabilità reciproche. Questa è per noi la “concertazione”, una scelta che altri paesi europei come la Germania hanno fatto diventare una prassi istituzionale”.
Furlan aggiunge che è sicuramente importante con il prossimo decreto di Maggio rifinanziare tutte le misure di sostegno al reddito dei lavoratori, snellire le procedure burocratiche per assicurare rapidamente le prestazioni e le indennità a tutti i lavoratori. “Ma occorre individuare in un patto le priorità ed i settori sui quali concentrare gli investimenti pubblici e le risorse: infrastrutture materiali ed immateriali, sanità, scuola, ricerca, Sud, banda larga, digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Bisogna, da un lato, tutelare tutte le forme di lavoro, ma nello stesso tempo sostenere le imprese che vogliono innovare sulla qualità e sulla competitività dei prodotti, in un mercato globale che andrà completamente ridisegnato”. La leader Cisl parla anche di “una riforma moderna degli ammortizzatori sociali che andrà legata alle politiche del lavoro ed a nuove scelte di indirizzo formativo per i giovani. È indispensabile oggi più che mai definire una strategia efficace per il rilancio del sistema industriale e dei servizi, sbloccando subito le risorse già stanziate per far partire tutti i cantieri pubblici. Così come è opportuno l’intervento di accelerazione per assicurare la liquidità alle imprese, con uno sforzo importante che anche il sistema bancario deve assicurare rispetto a questo obiettivo. Nessuno si può tirare fuori dalle responsabilità per cambiare il Paese”, conclude Furlan.

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