Lavoro, Sbarra “Ministero Lavoro e Inps chiariscano subito l’esclusione di lavoratori artigiani e somministrati da Assegno nucleo familiare”

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“Il Ministero del Lavoro e l’Inps facciano subito chiarezza sulla incomprensibile esclusione di decine di migliaia di lavoratori dell’artigianato e somministrati dall’Assegno al nucleo familiare sulle prestazioni di cassa integrazione”. A chiederlo è Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, che in una nota ricorda come “la nuova circolare Inps finalmente consente il pagamento della prestazione a chi fruisce dell’Assegno ordinario Covid, ma omette, tra i soggetti chiamati a erogarla, sia il Fondo artigiano che quello dei lavoratori somministrati. Ci auguriamo si tratti solo di un passaggio tecnico-amministrativo, dovuto alla necessità di stabilire procedure specifiche. Diversamente, si tratterebbe di una grave e inaccettabile discriminazione nei confronti di decine di migliaia di persone che hanno dovuto interrompere la prestazione lavorativa esattamente come tutte le altre”. Il sindacato di via Po, ricorda ancora Sbarra, “ha denunciato con forza l’esclusione dei percettori di Assegno ordinario dall’ANF; una palese iniquità che avrebbe provocato un ulteriore e forte abbattimento di reddito alle fasce più deboli. In seguito al nostro intervento era stata apportata una modifica al Decreto Rilancio; ora la circolare Inps dispone finalmente il pagamento anche per i periodi pregressi. Ma, a quanto pare, non per tutti. La Cisl chiede al Ministero del Lavoro e all’Inps di fare subito chiarezza”. Per il Fondo artigiani “si pone anche un problema più generale di sostenibilità, vista l’insufficienza di risorse trasferite per le prestazioni. In questo modo si tengono bloccate domande di assegno ordinario presentate oramai da mesi, con esiti sociali drammatici. Bene il Decreto del Ministero del Lavoro di giorni fa ma bisogna trasferire subito le risorse stanziate con il Decreto Rilancio e potenziare la dotazione complessiva . Le risorse da assegnare a Fsba pari a 500 milioni sono largamente insufficienti di fronte ad un fabbisogno stimato di oltre 700 milioni di euro”.

 

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