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“Ad agosto prosegue la crescita di occupati iniziata a luglio, ma la distanza da colmare resta ancora enorme: nell’ultimo anno, e nonostante il blocco dei licenziamenti degli ultimi mesi, abbiamo perso 425mila posti di lavoro. Un arretramento drammatico, che conferma tra l’altro la posizione di retroguardia del nostro Paese rispetto ai dati medi europei”. Così Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, ha commentato i dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat a margine del consiglio generale della Cisl di Milano. “L’emergenza covid – ha aggiunto – ha infierito e moltiplicato gli effetti recessivi di un sistema-Paese già colpito da scarsa produttività, crescita insufficiente, bassa occupazione. Per uscire dall’avvitamento serve uno scatto, una mobilitazione straordinaria che metta a frutto tutte le risorse europee disponibili. Servono potenti leve anticicliche da affiancare al consolidamento delle indispensabili tutele per i lavoratori in Cig e disoccupati. Non è di misure spot o di meri bonus assistenziali che abbiamo bisogno, ma di investimenti produttivi veri, che diano un ritorno concreto in termini di sviluppo, occupazione, coesione sociale e territoriale. Tra questi, un posto speciale devono avere gli investimenti in crescita delle competenze, dei giovani e non solo, e quelli per favorire il lavoro femminile, che passano tra l’altro per il rilancio dei servizi di cura, per adeguati incentivi alla conciliazione contrattuale vita-lavoro, per la valorizzazione di uno smart working adattivo e regolato dalle relazioni industriali. Competenze e occupazione femminile sono due tra le più gravi carenze italiane rispetto agli altri Paesi Ue. Intervenire su di esse vuol dire togliere un freno determinante al nostro Paese, coniugando crescita e giustizia sociale”.