Università di Palermo, incontro dibattito fra la Cisl e candidati Rettore: “Una sinergia continua fra parti sociali e università per rilanciare una delle principali istituzioni cittadine”

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Parola d’ordine “sinergia”, fra le parti sociali, l’Università di Palermo e tutte le realtà istituzionali del territorio per far sì che l’ateneo palermitano possa andare verso un futuro in cui al centro ci siano i Giovani, le nuove professioni per favorire il loro ingresso nel mercato del lavoro e in cui si pensi al benessere del personale. Concordono su questi punti chiesti a gran voce dalla Cisl Palermo Trapani e dalla Cisl Università i due candidati Rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, professore ordinario Diagnostica per immagini e Francesco Vitale professore ordinario Igiene generale ed applicate che, in vista del voto del prossimo 27 luglio hanno partecipato al dibattito organizzato da Cisl Palermo Trapani e Cisl Università Palermo Trapani in modalità online. “Siamo dell’idea che per voltare pagina e rilanciare il nostro territorio anche l’Università è chiamata a svolgere il suo ruolo non solo in ambito della ricerca tradizionale ma anche come collante tra i diversi attori del sistema socio-culturale – produttivo – ha affermato Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani . Non sempre è stato cosi purtroppo e non certo per colpa dell’Università: per le regioni meridionali e per la Sicilia il ruolo delle Zone Economiche Speciali può essere fondamentale per una prospettiva di sviluppo, eppure nella fase di gestazione dell’idea l’università ci risulta non sia stata poco coinvolta. La città di Palermo e non solo ha bisogno di una Università forte e credibile che faccia da pungolo per le prospettive di crescita e si apra alle nuove visioni di sviluppo interagendo in modo costruttivo”. Per Maurizio Ippolito segretario generale Cisl Università Palermo Trapani e Rosario Fiolo segretario generale Cisl Università Sicilia, “è centrale il ruolo delle parti sociali nel processo di sviluppo e potenziamento dell’Università di Palermo, senza questo, senza un dialogo costante con chi rappresenta le esigenze dei lavoratori e degli studenti non si può imprimere il cambio di passo che serve all’Università per diventare davvero protagonista dello sviluppo del nostro territorio. Riteniamo ci siano le potenzialità affinché ciò avvenga a patto che si istituzionalizzi un sistema reale e leale di confronto con tutte le componenti, a iniziare dai sindacati”. Tre le parole chiave del programma presentato da Francesco Vitale professore ordinario Igiene generale ed applicate: “internazionalizzazione, sinergia col territorio, efficienza. Questi tre fili collegano le mie idee di Ricerca, Didattica e Terza Missione e, più in generale, della stessa Università – ha detto il professore Vitale -. Internazionalizzazione va intesa non come un settore dell’Università, ma piuttosto come un modus essendi. ‘Essere’ internazionali vuol dire “vivere” in maniera internazionale, proporsi come partenariato a livello internazionale con i Paesi che ci circondano. Nell’ambito della Ricerca, vuol dire intercettare bandi europei, aprire – in sinergia con le Istituzioni e le altre Università, un ufficio a Bruxelles per essere presenti lì dove vengono definiti i ‘topics’, creare una library delle competenze della nostra Università”. ’Università può svolgere una funzione importante, ad esempio, nella transizione ecologica , penso nel breve periodo, alla creazione di navette verdi elettriche che colleghino continuamente tutti i luoghi dell’Università dislocati nel tessuto urbano e, più in generale, nello sviluppo del territorio”. E ancora “Efficienza è anche migliore qualità di ogni servizio. Andranno così migliorati i servizi per gli studenti, attraverso la rifunzionalizzazione delle Segreterie, per consentire agli studenti di interfacciarsi con esse, grazie alle nuove tecnologie, H24. Gli studenti dovranno avere un ruolo centrale ed essere costantemente ascoltati nelle scelte di Governance”. “Ringrazio pubblicamente la Cisl per avere voluto organizzare un importante momento di verifica e di confronto tra le idee progettuali sull’Università di Palermo per il prossimo sessennio” ha affermato Massimo Midiri, professore ordinario Diagnostica per immagini candidato Rettore di Palermo. “Questo dibattito mi ha permesso di presentare una visione di Ateneo che, alla luce dell’auspicato prossimo superamento della pandemia da COVID 19 e nell’ottica della piena attuazione del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, si ponga al centro dei processi di sviluppo del nostro territorio. Una Ricerca capace di trascinare le missioni della Didattica e della Terza Missione costituisce il cuore pulsante del Programma di governo, che vuole ribaltare una visione dell’Ateneo come teaching university per rilanciarlo nel panorama nazionale come moderna ed efficiente realtà europea”. Miridi ha aggiunto “In questo quadro, la creazione di una politica che interpreti l’internazionalizzazione come elemento costitutivo diventa indispensabile per proiettare l’Ateneo in un network di scambi con gli altri Paesi europei, con quelli transfrontalieri del Nord Africa e con il Nord America e l’Estremo Oriente. La qualità deve diventare il tema dominante in tutti i processi, investendo su una Didattica che punti alla vera inclusione degli studenti, ai quali si deve garantire la possibilità di raggiungere il più alto livello di formazione indipendentemente dalle diverse condizioni socio-economico e culturali di partenza”. Per il segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio “Lo sviluppo della nostra terra passa attraverso una migliore formazione dei nostri giovani, bisogna adeguare i corsi universitari a quelle che sono le esigenze del mercato del lavoro. Figure tecniche, legate alla ricerca, alla green economy, a tutti quei settori che sono cruciali e strategici per la Sicilia e per uscire da questa crisi senza precedenti. Serve un patto sociale fra tutte le realtà centrali del territorio e fra queste ci sono i sindacati e gli atenei siciliani ”. Per Francesco De Simone Sorrentino segretario generale nazionale Cisl Università “cio che serve al Paese è un Patto per l’Università e per la formazione dei nostri giovani, dobbiamo garantirgli qualità dobbiamo garantirgli un lavoro, per fare in modo che una volta formati restino in Italia. Si deve fare di più a partire dalle risorse del Piano di resistenza e resilienza e puntare anche sulla esternalizzazione e sui fondi europei. Ma bisogna combattere l’eccesso di burocrazia che spesso cosi come nella pubblica amministrazione rallenta anche nel mondo accademico i piani di sviluppo”.