Il Consiglio Generale della Cisl riunito in modalità telematica, sentita la relazione del segretario generale Luigi Sbarra, ne condivide e approva i contenuti, arricchiti dai contributi del dibattito. Ecco i contenuti: Le dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, a seguito del venir meno di un patto di maggioranza, ispirato al principio di unità nazionale e il conseguente scioglimento anticipato delle Camere aprono una fase di cruciale transizione istituzionale e politica. Di fronte alle enormi incognite che si stagliano sul futuro, la Cisl si riconosce pienamente nel messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, reso all’atto dello scioglimento anticipato delle Camere. Nel motivare tale scelta inevitabile, il Capo dello Stato ha ricordato che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e ha richiamato tutti i partiti, “pur nell’intensa e, a volte, acuta dialettica della campagna elettorale” a dare un contributo costruttivo nell’interesse superiore dell’Italia. L’importanza di questo monito è di tutta evidenza, alla luce delle gravi emergenze in cui il Paese è immerso. L’Italia si trova infatti ad affrontare questa nuova crisi nel mezzo della peggiore tempesta economica, sociale, sanitaria della sua storia e in prossimità di scadenze fondamentali, a partire dalla nuova Legge di Bilancio. La Cisl chiede pertanto al governo e al Parlamento di provvedere, nel più breve tempo possibile, a dare risposte forti di sostegno contro il carovita che sta erodendo i redditi e i risparmi delle fasce più deboli, evitando che misure essenziali, in presenza di un disagio sociale crescente, diventino vessilli da utilizzare nell’agone elettorale. Gli effetti della guerra in Ucraina, la perdurante pandemia, la durissima inflazione con la conseguente perdita di potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, non consentono “vuoti decisionali”. Rispondere a queste priorità e urgenze è da considerare a tutti gli effetti parte integrante e fondamentale nel disbrigo degli affari correnti. In questo senso, il Consiglio Generale richiama le parole del Capo dello Stato quando sottolinea che il governo, ancorché uscente, ha gli strumenti per affrontare le esigenze presenti e quelle che si presenteranno, assicurando la necessaria continuità nella gestione dell’emergenza. Le dinamiche politiche non cambiano il bisogno di coesione e concordia che 18 mesi fa portò alla nascita del governo Draghi. Una domanda che ha generato un prolifico dialogo sociale, che ha visto protagonista la Cisl e ha permesso di raggiungere molti e importanti obiettivi.
Occorre dare continuità a tale spirito di corresponsabilità sociale. Di tutto ha bisogno il Paese fuorché del ritorno ad una politica gridata, fatta di slogan, veti incrociati, speculazioni, cesarismi e conflitto muscolare, che negli ultimi decenni hanno paralizzato l’Italia, impedendo innovazioni, riforme, investimenti strutturali. Per questo, il Consiglio Generale lancia un appello alla responsabilità e chiede a tutti i gruppi parlamentari, ai partiti, alle altre organizzazioni di rappresentanza, di sostenere già dai prossimi giorni un’agenda sociale che è patrimonio negoziato, conquistato e condiviso dalle forze sociali autonome e riformiste. Agenda che risponde ai reali bisogni del Paese e prevede il sostegno e il rilancio di salari e pensioni con misure di emergenza e una nuova politica dei redditi che valorizzi le relazioni industriali ed estenda la contrattazione. Bisogna promuovere e generare uno sviluppo che dia nuove e solide opportunità di lavoro per giovani e donne, traguardare una riforma del fisco redistributiva e un modello previdenziale più flessibile e inclusivo entro la fine dell’anno.
E ancora: politiche attive e formazione, nuove strategie industriali ed energetiche, investimenti e riscatto del Mezzogiorno, scuola, pubblico impiego, aiuto alla non autosufficienza, governance partecipata delle risorse europee, rispetto alle quali occorre in particolare incardinare in modo saldo il cammino dei 55 obiettivi collegati al PNRR da portare al traguardo entro dicembre. Essenziale infine l’evoluzione partecipativa delle relazioni industriali, secondo modelli che diano ai lavoratori maggiore ruolo nelle decisioni e negli utili d’impresa. Il Consiglio Generale ritiene che queste priorità debbano trovare giusta collocazione nel programma di qualunque governo e, nel rispetto rigoroso del principio di autonomia, incalza tutti i partiti a raccogliere questo compito storico e impegna gli organismi della Cisl a valutarne nel merito l’operato, già dai prossimi provvedimenti”.