ESECUTIVO CISL, LA PIANA “DAVANTI ALLA DISPERAZIONE DI TANTE FAMIGLIE BISOGNA ABBANDONARE LE IDEOLOGIE CHE SEPARANO E RITROVARE UNA VISIONE STRATEGICA DI INSIEME CHE RILANCI I TERRITORI”

“La povertà incalza, la disperazione di tante famiglie anche, ma chi deve prendere le decisioni giuste non sembra avere ancora una visione d’insieme per costruire una strategia che possa portare ad uscire dalla crisi sociale economica che stiamo vivendo”. Ha aperto così i lavori del comitato esecutivo della Cisl Palermo Trapani il segretario generale Leonardo La Piana. Alla presenza dei segretari di tutte le federazioni e i rappresentanti di enti e associazioni del sindacato, è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulle vertenze più calde del territorio e sulle emergenze da affrontare.
L’isolamento delle periferie
“La condizione socio-culturale ma anche economica delle periferie – aggiunge il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana – impone una riflessione su come agire in modo diverso rispetto al passato. Dispersione scolastica, denatalità, gap infrastrutturale sono al contempo causa ed effetto di una società non a misura di persone e di famiglie e che porta spesso i quartieri periferici a diventare ‘periferie esistenziali’, in cui l’isolamento rispetto al resto della società è difficile da superare. Ai sindaci dei territori di Palermo e Trapani chiediamo proprio di ripartire dalle periferie dove le emergenze economiche e sociali, la mancanza di servizi adeguati, raggiungono picchi intollerabili”.
Priorità alle politiche sociali e sanitarie
“Non autosufficienza e disabilità comportano per tante persone e famiglie barriere insuperabili che rendono difficile raggiungere l’integrazione sociale e lavorativa. Non esiste spesso una visione di insieme che metta tasselli all interno di un mosaico, quello mirato al miglioramento della qualità della vita di tante persone”.
La crisi di fiducia
“Oltre alla povertà che cresce e la disoccupazione che morde, c’è anche un altro tema che preoccupa: chi potrebbe investire preferisce non farlo perché non crede nel sistema. Serve una iniezione di fiducia che parta da un rilancio verso il futuro e verso progetti seri che salvino i territori dalla crisi e per farlo bisogna ripartire subito dal Pnrr, serve una spinta forte al tessuto economico e sociale” spiega La Piana.
Le ideologie che limitano la visione d’insieme e la necessità di interventi immediati su casa, infrastrutture, lavoro, sociale e sanità.
“Il momento è davvero complesso, le differenze ideologiche separano e limitano l’avvio di una strategia condivisa, quando servirebbe fermarsi e guardare a cosa fare per rendere la nostra provincia ‘europea’. La contrapposizione – continua La Piana – spesso finisce con uno scontro ideologico che non aiuta a superare gli ostacoli che si chiamano mancanza di infrastrutture, gap scuola/lavoro, criminalità organizzata, mancanza di politiche sociali adeguate al disagio di tante realtà. Sta tornando prepotente inoltre il tema della casa, servono politiche abitative nuove, riqualificare il patrimonio esistente e dare risposte a tutti quelli che, non ce la fanno e fanno ricorso alla morosità incolpevole”.
L’emergenza “Anagrafe” di Palermo
“Sappiamo che non è un tema sorto adesso, ma alla nuova amministrazione comunale di Palermo, chiediamo anche dopo il tavolo che è stato attivato in Prefettura un impegno che sia risolutivo, si stanno tenendo in sospeso le vite di tanti cittadini immigrati in attesa di residenza, di carta d’identità, di cure mediche, di servizi. Molte pratiche risalgono al 2020 e l’unica postazione anagrafica aperta agli immigrati è quella di viale Lazio e non può essere sufficiente. Non è possibile negare così i diritti di tantissime famiglie che così non possono nemmeno rinnovare il permesso di soggiorno, torniamo ancora una volta a chiedere risposte che servono anche ai cittadini palermitani costretti a lunghe attese per ottenere i documenti” ha spiegato La Piana. “Abbiamo chiesto all’assessore comunale al ramo di strutturare un piano di organizzazione del personale che miri a risolvere il problema per evitare che la responsabilità dei ritardi possa essere impropriamente attribuita a quelle poche unità che operano in questi servizi”.
Le conclusioni del segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio
“La ripresa economica e sociale della nostra regione deve passare dal confronto, continuo e strutturato fra il governo regionale e le parti sociali, su tanti temi che sono alla base dello sviluppo” ha spiegato Cappuccio. “Bisogna ripartire dal Pnrr per il quale serve una governance, dalla sanità, dalle politiche sociali, dal lavoro, dalla formazione, dagli investimenti, bisogna insomma porre al centro la questione dell’innalzamento del tasso di crescita e del rafforzamento del tessuto industriale e produttivo dell’Isola”. “Siamo dell’idea che puntare sulle infrastrutture e sulle Zes, finora rimaste quasi del tutto inutilizzate, possa essere una buona base di partenza per ridisegnare un nuovo assetto economico e sociale che dia risposte a tanti giovani che sono in procinto di lasciare la loro terra per mancanza di risposte”.

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