“E’ un dolore straziante e disumano che nessuno dovrebbe provare, io ancora non so perché Francesco non ha mai più fatto ritorno a casa, io e i miei figli ci porteremo per sempre nel cuore quell’abbraccio che non gli abbiamo mai più potuto dare”. A chiedere e a cercare ancora giustizia, è Mariella Scafidi la vedova di Francesco Corso, il~cinquantasettenne operaio specializzato di Misilmeri,~rimasto~folgorato all’inizio del 2022, mentre si trovava in un~cantiere~in~contrada Bragone, a~Trabia, dove erano appena i iniziati i~lavori per la costruzione di una villetta . Alla sua storia, al racconto del calvario che stanno vivendo i familiari della vittima per ottenere l’accertamento della verità su ciò che è accaduto, è dedicata la puntata del podcast “Cisl in Ascolto”, che sarà pubblicato su Spotify e i canali social del sindacato domenica prossima 30 marzo in occasione della Giornata delle Vittime del Dovere della Cisl Palermo Trapani. “Per noi – ha commentato Federica Badami segretaria generale Cisl Palermo Trapani – non è solo una occasione per commemorare le vittime, che sono tante, troppe, ma per rilanciare un tema che, nei nostri territori si sta sempre più trasformando in una piaga, una vera e propria strage. Solo nelle ultime due settimane in pochi giorni sono state tre le vittime nella nostra provincia, e a queste si aggiungono gli allarmanti dati del 2024 nel corso del quale sono stati oltre sei mila gli incidenti sul lavoro, di cui 20 mortali nel palermitano, e 1856 di cui 9 mortali nel trapanese”. Nel corso del podcast la vedova di Corso, racconta delle difficoltà vissute dalla famiglia per ottenere giustizia e verità sulle responsabilità sul grave incidente. “Mio marito era un operaio specializzato ed esperto, sapeva ciò che faceva e di certo sapeva come evitare di restare folgorato. Qualcuno ha la grave responsabilità su ciò che è accaduto, e ferisce il fatto – spiega Mariella Scafidi – che all’inizio di questo percorso giudiziario e del procedimento penale con l’ipotesi di reato di~omicidio colposo~per accertare la dinamica, le cause e le~responsabilità, il caso fu archiviato senza indicare i responsabili. Io non mi fermerò finché la verità non verrà fuori, anche se le udienze prima delle archiviazioni sono state delle pugnalate al cuore. Archiviando il caso, facendo ricadere la colpa su mio marito che non può più difendersi, lo hanno fatto morire un’altra volta”. “Le famiglie vanno sostenute, aiutate in questo doloroso e lacerante percorso, non si possono additare le stesse vittime come responsabili della loro morte e noi come sindacato abbiamo il compito di fare da cassa di risonanza” ha aggiunto la segretaria Badami. “Siamo molto preoccupati, ci allarma questo aumento degli incidenti mortali. E’ evidente che sulla sicurezza dei lavoratori ci sia ancora tanto da fare. Il lavoro nero fin troppo diffuso nei nostri territori, non ha solo conseguenze economiche ma anche sulla sicurezza. La vita e la tutela della salute, devono avere la priorità assoluta”. Per la Cisl è dunque necessaria “un maggior numero di ispettori e dunque maggiori controlli, e come Cisl abbiamo chiesto il riutilizzo dell’avanzo di bilancio Inail per finanziare programmi di prevenzione e formazione rivolti sia ai lavoratori che ai datori di lavoro. Bisogna fare rete, non solo fra le istituzioni ma anche con quelle associazioni che sono nate per sostenere le famiglie delle vittime delle morti bianche”. Tutto per far si che, ha concluso Badami, “il lavoro sia solo realizzazione di sé e non morte e dolore e calvario giudiziario per i propri familiari”. Il podcast Cisl in Ascolto, sarà visibile il 30 marzo sulla piattaforma Spotify per podcast (il canale è cisl-palermo-trapani), sulla pagina facebook Cisl Palermo Trapani e sul profilo X @cislpatp.
