Unicredit, First Cisl “senza nuove assunzioni in Sicilia impossibile la trasformazione della banca”

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“Sul nuovo piano industriale di Unicredit “la trattativa è complessa” in particolare “per quanto riguarda la Sicilia, in quanto circa 400 dipendenti saranno interessati dai tagli del personale e una cinquantina di filiali verranno certamente chiuse”. Ad affermarlo è Gabriele Urzì della Segreteria Nazionale First Cisl del Gruppo Unicredit e componente della delegazione trattante. “Attualmente – afferma Urzì – Unicredit ha circa 360 filiali in Sicilia e poco più di 4 mila dipendenti. Oltre al depauperamento della presenza sul territorio, la trasformazione del modello di banca con modelli di business sempre piu’ specializzati, la realizzazione di servizi personalizzati, un coordinamento più snello, canali di vendita più focalizzati, la razionalizzazione di processi e la migrazione verso canali evoluti, non possono venire realizzati senza un positivo turn over di personale da realizzarsi con delle assunzioni che in Sicilia non avvengono da oltre dieci anni”. La scorsa settimana si sono svolti i primi incontri previsti dalla procedura per la gestione delle ricadute del piano di Trasformazione 2019 di Unicredit, che prevede nuovi 3.900 esuberi dai quali vanno detratte circa 800 domande sospese di accesso al Fondo Esuberi. L’azienda ha posto molta attenzione ai 650 lavoratori che non hanno aderito all’ultimo piano, pur avendone i requisiti, ed ha proposto di riaprire i termini delle adesioni: per 150 dipendenti si tratterebbe, in base alla proposta aziendale, di uscire ai sensi dell’accordo 28 giugno 2014 (alla maturazione del requisito pensionistico), mentre per gli ulteriori 500 si aprirebbe la possibilità di uscire ai sensi dell’accordo 5/2/2016, seppur con un incentivo ridotto.
Per gli ulteriori 2650 esuberi, Unicredit ha proposto l’utilizzo del Fondo di Solidarietà di settore per coloro che matureranno i requisiti entro il 30 giugno 2023, con incentivi ridotti rispetto al passato. Per il sindacato le priorità sono la volontarietà nell’adesione al Fondo Esuberi e l’adeguatezza degli incentivi all’esodo, il riconoscimento del premio aziendale 2016, la definizione del premio aziendale 2017, calcolato sulla base di indicatori che intercettino l’aumento di produttività e redditività che dovrebbero generarsi dal Piano, gli inquadramenti che riconoscano e valorizzino le professionalità, una formazione esigibile, efficace e verificata, anche alla luce delle numerose riconversioni previste, nuove assunzioni, misure che favoriscano la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, l’insediamento di una commissione paritetica che monitori l’organizzazione del lavoro, la conferma della copertura relativa alla premorienza, estendendola all’invalidità conseguente a malattia; l’equiparazione verso l’alto dei contributi aziendali alla Cassa di Assistenza dei lavoratori (Uni.C.A.). Gli incontri proseguiranno fino a mercoledì 18 e tutte le settimane fino al 1 febbraio, termine ultimo della procedura.