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“Se qualcuno immagina che non abbiamo memoria, dimentica che l’esperienza del fallimento del gruppo Amia è scalfita sulla pelle dei lavoratori. Non basta pagare le retribuzioni delle maestranze, anche al tempo delle vecchie Amia Spa e Amia Essemme non c’erano ritardi nei pagamenti degli stipendi e le aziende sono giunte lo stesso al fallimento. Oggi non si vuole certamente rivivere quel momento ed è grave che sono soprattutto politiche di immobilizzazione crediti e indebitamenti bancari dell’azienda a tenere in piedi un delicato equilibrio economico-finanziario”. Ad affermarlo sono i sindacati di Rap, Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Fiadel e Filas in una nota rivolta al CdA. di piazzetta Cairoli, aggiungendo “adesso basta”. “Da ben 45 giorni l’amministrazione comunale di Palermo non versa un centesimo nelle casse dell’azienda, il credito verso il Comune ci risulta essere pari a cinquanta milioni di euro e il CdA della RAP, anziché impegnarsi concretamente su questo fronte, ci convoca per affrontare temi di nuova riorganizzazione a distanza di 15 mesi da quella voluta dall’ex presidente oggi assessore del Comune Sergio Marino; segno evidente che quando ci opponemmo a quella riorganizzazione forse avevamo visto giusto considerato che a parità di managment e forza lavoro l’attuale CdA intende rivedere ciò che era stato rivisto”. I sindacati aggiungono, “Sindacati e lavoratori esigono la verità, per il bene dell’azienda, dei dipendenti Rap e della città. Resteremo in attesa una sola settimana, a metà febbraio istituti previdenziali, erario e fornitori verranno a battere cassa e l’azienda dovrà avere la condizione economica di farvi fronte senza ulteriori operazioni di ‘finanza creativa’ che recano danno all’azienda stessa”. Fp Cgil, Fit Cisl UilTrasporti, Fiadel e Filas concludono, “I dati delle percentuali di sindacalizzazione lo confermano, i lavoratori mantengono la piena fiducia nei confronti delle parti sociali, e noi siamo pronti a tutelare livelli occupazionali e una solida struttura aziendale con tutti gli strumenti normativi e contrattuali vigenti”.