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“In una terra povera e bisognosa di lavoro come la Sicilia, un’arma fondamentale nella lotta alla mafia è il contrasto all’economia illegale che libera tessuto economico e posti di lavoro”. Così Mimmo Milazzo ricorda l’importanza della lotta alla mafia per lo sviluppo dell’isola in occasione del venticinquesimo anniversario della Strage di Capaci che ricorre domani. Domani la Cisl sarà presente ai momenti più significativi della manifestazione fra i quali il minuto di silenzio all’albero Falcone. “Bisogna ricordare ogni giorno ai nostri giovani il sacrificio di eroi come Falcone e Borsellino, i loro agenti di scorta e i tanti rappresentanti del mondo del lavoro, della magistratura, che hanno perso la vita lottando contro la sopraffazione mafiosa. Noi come Cisl siamo vicini a chi porta avanti queste battaglie di vera legalità e civiltà in ogni luogo, per spezzare la rete di omertà, di pressioni, corruzione e compromessi illeciti che ancora soffocano la nostra realtà”. Milazzo, sottolinea la necessità di non abbassare mai la guardia. “L’agguato di mafia avvenuto oggi in pieno giorno a Palermo testimonia che Cosa Nostra è ancora forte – afferma Milazzo – e che ancora servono massimo impegno e massima vigilanza per estirpare questo cancro dalla nostra terra. Bisogna sottrarre terreno a Cosa Nostra, puntando sullo sviluppo sano della Sicilia, sulla lotta senza confini alla corruzione, piaga che soffoca l’economia dell’isola, sulla tutela delle fasce deboli della popolazione, che diventano manovalanza per l’organizzazione criminale. La repressione è fondamentale tanto quanto la prevenzione in termini di politiche per la crescita economica e per l’inclusione sociale”. “A distanza di 25 anni – dichiara il segretario generale della Cisl siciliana – sono stati compiuti importanti risultati nel contrasto a Cosa Nostra, gli imprenditori e i commercianti hanno trovato la forza e il coraggio di dire no al racket e si è affermata una coscienza civile che ripudia con vigore la mafia. A dare la scossa all’intero Paese e ai siciliani è stata la scia di sangue impressa dalla mafia che ha colpito i servitori più fedeli dello Stato. Onoriamo il loro sacrificio ogni giorno con il nostro agire quotidiano”.