Agricoltura, a Campobello operazione dei carabineri contro il lavoro nero. Sindacati “noi impegnati nella lotta al fenomeno”

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I segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani Giacometta Giacalone, Adolfo Scotti e Tommaso Macaddino rivolgono il proprio plauso per il lavoro svolto dai militari del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Trapani e dal Nucleo Operativo del Gruppo carabinieri Tutela del Lavoro di Palermo, coadiuvati da personale dell’Arma territoriale, che ieri ha permesso la denuncia alle autorità competenti di due imprenditori di Campobello di Mazara e di un collaboratore esterno con l’accusa di aver reclutato e sfruttato numerosi lavoratori in nero impiegandoli come manodopera agricola. “Flai, Fai e Uila – affermano – sono da sempre impegnati nel contrasto al lavoro nero, tanto che lo scorso giugno abbiamo costituito uno sportello per la provincia di Trapani, con sede a Castelvetrano, per il collocamento e contro l’illegalità in agricoltura in attuazione della legge 199 e del Protocollo “Cura-Legalità-Uscita dal ghetto”. Il protocollo è stato firmato in prefettura, oltre che dai sindacati, dai rappresentati dell’Ufficio provinciale per il lavoro, da Agrinsieme e dal comune di Campobello di Mazara. Si tratta – aggiungono – di uno strumento importante poichè messo in campo grazie alla sinergia tra diverse istituzioni che confluiscono nel tavolo tecnico istituito in Prefettura per la sicurezza sui luoghi di lavori e il contrasto al lavoro nero del comparto agricolo. Anche se questo specifico progetto è in fase embrionale poiché partito solo da alcuni mesi, si tratta di un passo nella direzione giusta e a confermarlo vi sono le adesioni di oltre sessanta aziende che hanno permesso fino alla settimana scorsa la regolare assunzione di 380 persone”. “Auspichiamo – concludono Giacalone, Scotti e Macaddino – che si possa continuare su questa nuova strada intrapresa da tutte le parti coinvolte dal tavolo prefettizio in modo che si possa avere una netta linea di demarcazione tra chi opera nella legalità e chi no”.