[print_link]
La Cisl e la Fisascat, la federazione del commercio, turismo e servizi aderente alla confederazione, commentano positivamente l’estensione del congedo per le donne vittime di violenza di genere, introdotta dal Jobs Act, anche alle lavoratrici domestiche. L’ampliamento è previsto da un emendamento alla finanziaria approvato dalla commissione Bilancio del Senato. «A pochi giorni dalla celebrazione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne – ha dichiarato la coordinatrice nazionale Donne Fisascat Elena Maria Vanelli – l’atto normativo traduce in fatti concreti gli impegni dell’Esecutivo sul contrasto alla violenza di genere estendendo un provvedimento normativo anche alle circa 900mila colf e alle badanti che in Italia svolgono lavoro di cura o prestano servizio nei lavori domestici». «L’intervento normativo – ha aggiunto la funzionaria Fisascat – amplifica le tutele previste dalla contrattazione di settore e dal contratto nazionale di lavoro domestico, tradizione contrattuale consolidata dagli anni ‘60». Per la coordinatrice nazionale donne Cisl Liliana Ocmin «si tratta di un importante intervento normativo in un comparto dove oltre l’88% dell’occupazione è femminile e il 75% sono donne straniere, da tutelare anche per favorire i processi di integrazione». «Rimane prioritario ampliare da 3 a sei 6 mesi il periodo di congedo per le vittime di violenza, rendendolo più adeguato al tipo d’intervento, ed estenderlo anche ad altri settori» ha aggiunto la Ocmin. «Ribadiamo la necessità di un piano straordinario per l’occupazione femminile che preveda anche incentivi fiscali per la formazione e l’assunzione di donne che hanno subito violenza, con percorsi di inserimento e reinserimento, perché – ha concluso la sindacalista – favorire l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro è per la Cisl il punto di partenza fondamentale per contrastare efficacemente questa piaga sociale che non accenna a diminuire».