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“Trapani e la sua provincia sono piene di potenzialità inespresse e non valorizzate, così come il territorio palermitano, è ora che tutti insieme le istituzioni, parti sociali, industriali stabiliscano le priorità e le politiche adeguate alla rinascita dei territori, non solo rilanciando il turismo, ma tutte quelle infrastrutture ancora da realizzare e le opere come quelle del Patto per il Sud da avviare. Un patto per lo sviluppo che coinvolga tutti, compreso il nuovo governo regionale, perché dall’emergenza si possa passare alla programmazione e all’avvio dei cantieri”. Ad affermarlo è stato Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani nel corso della sua relazione che ha aperto i lavori del consiglio generale del sindacato riunito a Trapani nella sede dell’auditorium del Seminario arcivescovile della città, per la prima volta dopo l’accorpamento fra i due territori. “A partire dal necessario rilancio dell’aeroporto di Birgi – aggiunge La Piana -, è ora che a partire dal governo regionale così come le istituzioni locali si occupino del futuro di Trapani e di tutta la sua provincia settore per settore, come ad esempio quello delle costruzioni, che sta vivendo un calo drammatico. Serve dunque la scossa che deve arrivare dal Patto per il Sud. I comuni del trapanese come quelli del palermitano – continua La Piana – devono avvalersi del fondo di rotazione per non perdere questa occasione. Cioè che ci preoccupa è la mancanza negli uffici pubblici dei comuni delle ex province, del personale che possa occuparsi della progettazione delle opere. Si affronti subito questo punto”. L’ultimo anno è stato l’anno nero per la città di Trapani, secondo i dati Istat, sono ben 8 mila gli occupati in meno, a Palermo sono stati oltre 6 mila, con una disoccupazione giovanile che sfiora, nei due territori, quasi il 60 per cento. “Non si può più rinviare la realizzazione delle infrastrutture. A Trapani, bisogna realizzare ancora il collegamento stradale Trapani-Marsala-Mazara del Vallo che completa i collegamenti su gomma nella provincia soprattutto con zone ad alto interesse turistico. In città è necessaria la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade; bisogna rilanciare i trasporti ferroviari, i collegamenti su rotaie fra l’aeroporto Birgi e le località turistiche della provincia oltre a quello fra i due aeroporti di Palermo e Trapani”. “Siamo stanchi di questa politica distratta e disinteressata chiediamo una svolta che può partire dal rilancio di Birgi e del porto dove sono attesi ancora lavori per migliorare la sua funzionalità”.
Sul turismo “occorre puntare sulla destagionalizzazione anche a Trapani perché le possibilità sono tantissime. E sul capoluogo siciliano vogliamo dialogare con il comune di Palermo insieme a Cgil e Uil perché la grande occasione del titolo di capitale italiana della cultura 2018 possa portare uno sviluppo per tutto il tessuto economico della città che duri nel tempo”. La Piana aggiunge, “sulle amministrazioni comunali, presseremo affinché anche con l’incremento delle ore per i lavoratori part time si possa ottenere il risultato di una efficiente programmazione gestionale dei servizi, così come quelle delle municipalizzate sulle quali c’è ancora tanto da fare per migliorarne la qualità, dai trasporti alla raccolta rifiuti, che vive sempre di vecchi problemi mai risolti. Ci auguriamo si possa invertire la tendenza anche con l’operato del nuovo governo regionale”, spiega La Piana. “Bisogna sfruttare poi al massimo la grande opportunità offerta dalle Zes, le zone economiche speciali, pensare cioè a politiche di sviluppo integrato che partano dai porti e si estendano agli insediamenti produttivi”.
Intanto cresce la povertà, fra i giovani ma anche i pensionati quasi il 50 per cento con la pensione minima. “Bisogna puntare sulle politiche sociali e sanitarie, ormai si può parlare di una vera e propria emergenza povertà. Partire innanzitutto da una rete sanitaria che assicuri le cure a tutti, è inconcepibile che molti anziani rinuncino a curarsi perché non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Questo – aggiunge il segretario Cisl Palermo Trapani – è un dramma sociale che deve essere affrontato e deve essere fatto con tutti i comuni. Non si possono tagliare sempre le spese sociali solo perché non si è in grado di ridurre gli sprechi o di portare avanti una adeguata politica di risanamento. Ma non solo, serve anche una nuova politica della mobilità e della casa, perché tantissime sono nelle nostre città le famiglie che non sono in grado di pagare un affitto”.
Al consiglio hanno partecipato i circa 40 componenti del neo nato coordinamento Giovani della Cisl , indossando la maglia con il loro hastag #IoCiSto, e che stanno elaborando progetti e iniziative da portare avanti “per portare il sindacato fra i giovani, e i giovani nel sindacato”.
La parola per il 2018 per la Cisl sarà ‘sinergia’. “Con gli altri sindacati, con le istituzioni, e fra le nostre stesse federazioni. Fare squadra per valorizzare l’apporto di ciascuno”.
A concludere i lavoro, il segretario Cisl Sicilia Mimmo Milazzo. “Negli anni precedenti il governo regionale non è stato in grado di programmare la spesa dei fondi come quelli europei, bisogna partire da qui per mettere in circolo risorse per le opere pubbliche che potrebbero far risollevare, con l’avvio dei cantieri l’Isola dalla crisi durante la quale sono andati persi ben 13 punti di Pil. Ci sono 17 miliardi di euro per le infrastrutture, per strade, autostrade, edilizia scolastica, abbiamo chiesto e ottenuto l’impegno del governo regionale per istituire una task force che si occupi di quella progettualità finora assente. Pesa poi l’eccessivo commissariamento degli Enti di area vasta, e questo ha portato a conseguenze negative sui territori perché gestivano servizi fondamentali come le scuole, le politiche sociali, la manutenzione delle strade. Con il venir meno delle risorse statali l’attività si è paralizzata, riteniamo che nell’ambito dell’accordo Stato-Regione, bisogna considerare le risorse per questi enti. La provincia di Trapani, ad esempio ha risentito della sua mancanza e si è visto nella vicenda dell’aeroporto di Birgi, che non bisogna abbandonare ma rilanciare subito mettendolo a sistema e collegandolo con la rete ferroviaria e lo scalo di Palermo, affinché ognuno con la propria specificità possa valorizzare il proprio territorio. Puntare poi sul turismo anche nell’ottica della destagionalizzazione. Finora a mancare è stata una politica capace di programmare e guardare allo sviluppo e al futuro”.