Edili, lavori sulla Bolognetta-Lercara Friddi, scattano nuovi licenziamenti. Sindacati “Anas, Ministero, e contraente intervengano”

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Stanno per scattare in anticipo altri licenziamenti al cantiere della Bolognetta-Lercara. Oggi la contraente generale, la Bolognetta Scpa, ha annunciato la decisione di voler licenziare da lunedì altri 29 dei 90 attuali lavoratori. Nel corso di un incontro richiesto da Feneal, Filca e Fillea, preoccupati per lo stato dei lavori, che procedono a singhiozzo, la direzione del cantiere ha confermato l’esistenza di una situazione di difficoltà finanziaria. L’Anas non ha, infatti, ancora riconosciuto alla Bolognetta scpa il pagamento dello stato di avanzamento lavori per le opere eseguite entro il 31 dicembre. E per tale motivo le imprese affidatarie hanno da tre settimane interrotto i lavori. L’azienda oggi ha inoltre comunicato che, senza la redazione della perizia di variante, c’è il pericolo di dover sospendere ad aprile l’attività produttiva. Contro l’accelerazione rispetto al piano di licenziamenti previsto si sono schierati i sindacati. “Il piano di esuberi concordato con l’azienda prevedeva un intervento dilazionato nel tempo – dichiarano i tre segretari generale di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Palermo – Si parlava di 57 esuberi spalmati da ottobre 2017 fino ad aprile. In sostanza, l’azienda ci ha chiesto di anticipare il piano dei licenziamenti. Siamo in piena crisi, in edilizia anche un mese in più di lavoro per un operaio non è un particolare di poco conto”. I primi 28 lavoratori della Bolognetta Scpa sono stati licenziati tra ottobre e i primi gennaio. Nel corso della riunione l’azienda si è comunque resa disponibile a concordare in alternativa un periodo di ferie a turno di 15 giorni in attesa che arrivi la decisione di di Anas. Domani, dalle 7 alle 8, si terrà un’assemblea, al cantiere Bolognetta-Lercara, dopo lo svincolo di Mezzojuso, per chiedere il parere dei lavoratori e stabilire eventuali azioni di lotta. “E assurdo che per per problemi burocratici e decisioni che vanno per le lunghe a farne le spese siano i lavoratori – commentano Baudo, D’Anca e Piastra – Chiediamo ad Anas, al ministero Infrastrutture e alla contraente generale di fare tutti gli adempimento per rilanciare il cantiere e metterlo nelle condizioni di tornare a pieno regime produttivo, per assorbire tutti i lavoratori, risolvendo i problemi economici e finanziari che persistono”.