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“La Cisl è fiduciosa che nell’incontro del pomeriggio all’Aran, previsto per le 14.30, si possa individuare un percorso utile a chiudere il contratto istruzione che dovrà poter consentire di recuperare la situazione di stallo durata nove anni”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “È importante, pertanto- continua Ganga- che Aran e Governo aiutino queste ultime fasi di confronto superando alcune resistente di parte pubblica per arrivare celermente alla conclusione delle trattative iniziate lo scorso due gennaio e che necessitano la ricerca della conclusione dell’iter contrattuale. Dare un nuovo CCNL al comparto Istruzione, per la Cisl, è un fatto estremamente importante per la definizione delle regole del rapporto di lavoro che vanno di pari passo con i risvolti economici che si avranno per circa un milione e duecentomila lavoratrici e lavoratori italiani. Ma il contratto dovrà soprattutto restituire dignitá ai tanti lavoratori che hanno sempre e comunque garantito il buon funzionamento del filone della conoscenza senza mai perdere di vista le ragioni di una missione preziosa. Per la Cisl, il Contratto istruzione dovrà trainare in un percorso virtuoso tutti i lavoratori di un comparto delicatissimo e colpevolmente dimenticato dal datore di lavoro Stato, aspetto che consentirà di fornire ulteriori risposte ai giovani ed al futuro della nostra nazione. Per questo, la Cisl, oltre all’essenziale rivendicazione economica, dopo anni di vuoto assoluto, richiama la necessità di superare alcune criticità emerse nel confronto che altro non vogliono se non dare le lecite valorizzazioni agli operatori del comparto”. “L’attuale contratto riveste, inoltre- conclude Ganga- importanza anche per la capacità di visione d’insieme che dovrà riuscire a coniugare le esigenze dei diversi settori come quello della scuola, dell’Università e della ricerca per la prima volta considerate unitariamente dallo strumento contrattuale, consentendo, se ben modulata fra i comparti, una visione unitaria utile a migliorare la proposta formativa del Paese”.