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“Non bisogna mai dimenticare tutte le vittime del terrorismo ed avere il giusto rispetto per il dolore inconsolabile dei loro parenti e dei loro amici”. Lo scrive oggi sul ‘Sole 24 ore’ la Segreteria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un lungo intervento sull’attualità del pensiero di Marco Biagi, Massimo DAntona ed Ezio Tarantelli, uccisi in epoche diverse dalle Brigate Rosse. “Erano riformatori che partivano dal dialogo, intellettuali liberi che volevano cambiare in senso positivo un impianto economico e sociale che non rispondeva più alle esigenze di qualità e competitività”, sostiene la leader della Cisl. “Biagi e Tarantelli volevano contribuire a cambiare il modello economico e produttivo nella convinzione che bisognasse dare una opportunità di lavoro a tutti, puntando sulle competenze, su una migliore formazione e qualificazione professionale, su un giusto equilibrio tra sviluppo industriale, difesa dell’ambiente, utilizzo intelligente delle nuove tecnologie”. Per la Furlan è stata questa la sfida del “patto della fabbrica” siglato dai sindacati con Confindustria per modernizzare il sistema produttivo italiano. “Un accordo davvero innovativo che è figlio ed anzi attualizza molte delle idee di Biagi e Tarantelli perché mira a coinvolgere di più chi lavora nelle aziende, punta sullo sviluppo della contrattazione aziendale e territoriale, apre la strada verso un sistema di relazioni industriali moderne, partecipative e soprattutto, stabili attraverso la prevista misurazione della rappresentanza di imprese e sindacati”. Secondo la leader della Cisl “la politica dovrebbe valorizzare la via autonoma e responsabile di riformismo e di “autogoverno” tracciata dai corpi intermedi. La funzione delle parti sociali è fondamentale per il governo delle società complesse, indispensabile per favorire la coesione sociale, ridurre le diseguaglianze, sostenere gli investimenti”.