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Tavoli tematici sulle Partecipate, per affrontare il rilancio delle aziende sia sul fronte del personale che dei servizi, sulle Opere pubbliche della città metropolitana e sulle Attività sociali. Un “protocollo di legalità e sviluppo” sugli appalti e un tavolo tecnico da promuovere con Comune, assessorato regionale Attività produttive, Autorità di sistema portuale, per fare il punto sullo sviluppo dei Cantieri navali e sull’espansione del porto. Sono i principali impegni presi ieri sera al tavolo convocato a Villa Niscemi tra il Comune e i sindacati. “Consideriamo positivo l’avvio di questa interlocuzione col sindaco Orlando e con gli assessori, abbiamo affrontato gli aspetti cruciali e le difficoltà della nostra città e abbiamo impostato il lavoro da fare attraverso i tavoli tematici che partiranno entro la prima decade di gennaio, per dare risposte alle emergenze e risolvere le principale vertenze strategiche di Palermo – dichiarano i segretari generali di Cgil Palermo, Cisl Palermo Trapani e Uil Palermo Enzo Campo, Leonardo La Piana e Gianni Borrelli – Al centro del nostro impegno ci sono le partecipate, le opere pubbliche, con tutte le infrastrutture ferme e da completare, gli interventi per migliorare le scuole e dare risposte al bisogno di casa. E ancora: i servizi sociali e il welfare, gli interventi per arginare il dissesto idrogeologico e ricostruire una rete di strade provinciali funzionante”. Un incontro chiesto da tempo, per riannodare le fila del confronto tra sindacati e amministrazione comunale, punto di partenza per promuovere la crescita e lo sviluppo del territorio di Palermo attraverso programmi e obiettivi condivisi, con il lavoro, l’occupazione e la legalità al centro delle priorità. Per quanto riguarda l’esigenza di un riordino generale delle partecipate, partiranno da gennaio incontri specifici e tematici tra i sindacati confederali, le loro federazioni di categoria, il sindaco, i presidenti di tutte le aziende, per esaminare il livello qualitativo dei servizi resi, i bilanci, i piani industriali, i piani di rilancio, i contratti di servizio e le piante organiche. L’urgenza di Cgil, Cisl e Uil, su questo punto, è di avere una mappa completa del fabbisogno di personale, le carenze, il turn-over, il rinnovamento delle competenze, per rispondere alla richiesta di nuove assunzioni, a partire dal rispetto degli accordi e della mobilità, che consente di spostare il personale da Reset verso le altre partecipate. I sindacati hanno chiesto anche la verifica progettuale sulla stabilizzazione del precariato al Comune di Palermo, per capire i fabbisogni generali sia delle funzioni specialistiche che delle funzioni di direzione. Sui lavori pubblici in corso a Palermo e il rischio incompiute, sull’edilizia abitativa e quella scolastica, il Patto per il sud e il Patto per Palermo, il rischio idrogeologico sul territorio e la manutenzione delle strade provinciali, Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito la richiesta dell’istituzione di un tavolo permanente sulle Opere pubbliche per la verifica periodica dell’iter dei lavori, alla presenza dell’assessore al ramo Emilio Arcuri e delle categorie sindacali di competenza.
“L’attivazione dei cantieri previsti dal Patto per Palermo e dai piani delle opere pubbliche è decisiva in un contesto di crisi occupazionale, desertificazione industriale e alto rischio povertà che la città sta vivendo – hanno aggiunto i tre segretari – Per questo chiediamo di indirizzare le azioni concrete e i progetti in campo per ripartire con l’edilizia scolastica, migliorare le politiche abitative, rivitalizzare le periferie e riportare Palermo, dal 106esimo posto, in alto nella classifica sulla qualità della vita. Un altro tema, che coinvolgerà l’imprenditoria locale, riguarda l’eredità di Palermo capitale della cultura. Cosa resterà dopo il 2018? Che iniziative e infrastrutture nasceranno per dare un seguito a questo riconoscimento?”. Per quanto riguarda la convocazione di un tavolo specifico sugli interventi nel settore sociale per anziani, infanzia e adolescenza, minori a rischio, disabili e famiglie in difficoltà, i sindacati hanno chiesto l’istituzione di un tavolo per monitorare la qualità del sistema integrato di interventi e servizi, l’uso dei fondi della 328 e della 285, e per migliorare le prestazioni del Rei (reddito di inclusione). Tanti altri gli argomenti contenuti nella piattaforma presentata dai sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno rilanciato innanzitutto la richiesta, già avanzata nel 2016, di un “protocollo di legalità” per trasformarlo oggi in un “protocollo di legalità e sviluppo” d’intesa con l’amministrazione, in materia di appalti, subappalti e forniture di servizi, per avviare un monitoraggio sugli investimenti in arrivo per le opere pubbliche, sulla trasparenza nello svolgimento delle gare, su manodopera impiegata, andamento e durata dei cantieri e sul rispetto dei diritti sul lavoro. Novità anche per le aziende e le imprese che si trovano nell’asse dello shopping all’interno dell’itinerario monumentale Unesco: i sindacatisi sono fatti promotori della stipula di un “protocollo amministrativo” nell’ambito delle Ztl e del percorso arabo-normanno. Un protocollo con incentivi per le aziende e le imprese che applicano i contratti collettivi nazionali di lavoro, e gli accordi territoriali sottoscritti da Cgil Cisl e Uil, che servirà a promuovere il rispetto del lavoro e l’immagine del made in Sicily anche ai fini della valorizzazione dei prodotti a chilometro zero.I sindacati hanno inoltre sollecitato una interlocuzione con la Regione per l’attivazione delle Zes (zone economiche speciali) e discusso di rilancio dell’aeroporto in una prospettiva di sviluppo integrato e sinergie di crescita con le altre province. Il Comune si è mostrato favorevole a lavorare su questo fronte, per rilanciare il settore economico e attrarre investimenti. Infine si è parlato della corsa contro il tempo per l’approvazione del bilancio. “Rivolgiamo – dicono i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil – anche noi un appello alle forze presenti in Consiglio comunale per approvare il previsionale 2018 e il consolidato 2017 entro il 30 novembre. Altrimenti si rischia il commissariamento e si bloccano sia i trasferimenti che le stabilizzazioni”.