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“E’ un segnale preoccupante il crollo della produzione industriale a novembre che può avere gravi ripercussioni sull’occupazione. Senza una sterzata del Governo sulla crescita attraverso lo sblocco di infrastrutture, più investimenti pubblici, il taglio delle tasse per lavoratori e pensionati, la recessione è ormai dietro l’angolo”. Lo scrive su twitter la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sui dati della produzione industriale. “I dati Istat sul calo della produzione industriale in Italia e in Europa denunciano una crisi di sistema che sicuramente intercetta equilibri commerciali internazionali mutati, ma che per un Paese come il nostro fa i conti soprattutto con l’incapacità di recidere i nodi che frenano innovazione e produttività. Scenario che rischia di generare effetti molto pesanti sul quadro occupazionale, innescando così un avvitamento verso la recessione. Serve subito uno scatto nelle politiche pubbliche, con investimenti all’altezza su ricerca e innovazione, formazione e trasferimento tecnologico, e leve di sostegno modulate sulle specificità dei territori e aperte anche alle medie aziende”, afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl. “Alcuni settori reggono ancora il bilancio produttivo – aggiunge – ma sono troppe le realtà che attraversano gravi momenti di crisi. Moltissime le vertenze che giacciono presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, le quali interessano più di 200 mila lavoratori. Da troppi anni non si costruisce un progetto condiviso di seria politica industriale per il nostro Paese e in questi ultimi mesi alcune scelte come i cambiamenti nel sistema del mercato del lavoro, le ricadute sugli investimenti rivolti all’innovazione industriale (Industry 4.0) e il calo dell’impegno verso la formazione zavorrano ulteriormente il settore. Bisogna focalizzarsi maggiormente sulle realtà che esportano e che sviluppano il proprio business internazionalizzandosi. Tutti temi su cui chiediamo all’Esecutivo di aprire un confronto con le parti sociali per discutere delle prospettive dell’industria italiana. Anche per questo il 9 febbraio saremo in piazza a Roma in una grande manifestazione sindacale unitaria”, conclude Sbarra.