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“Abbiamo chiesto chiarimenti sulla decisione dell’azienda di chiudere la struttura anziché avviare una ristrutturazione a tappe che avrebbe consentito ai dipendenti di continuare a lavorare. L’azienda ha risposto che, sulla base di una verifica, per il tipo di lavori e gli standard di sicurezza ogni altra strada, diversa rispetto alla chiusura, era impratuicabile”. Ad affermarlo è Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Sicilia dopo il primo incontro in seguito all’apertura della procedura di licenziamento per i 28 dipendenti dell’Hotel delle Palme di Palermo. “L’azienda – ha aggiunto Calabrò – ha fatto sapere che il progetto di riqualificazione porterà alla realizzazione di un hotel 5 stelle con servizi moderni, tra cui una spa, che rispondano alle esigenze dei turisti e dei fruitori d’élite. Come organizzazione sindacale – prosegue – abbiamo chiesto la tutela dei lavoratori anche attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, l’avvio di percorsi di formazione del personale in vista della riapertura, la possibilità di accompagnare alcuni dipendenti alla pensione – aggiunge – senza dimenticare i lavoratori della ditta esternalizzata provenienti da Acquamarcia che, secondo gli accordi pregressi, devono essere integrati in organico aziendale qualora dovessero cessare il rapporto di lavoro in appalto.” “L’azienda – conclude Calabrò – ha chiesto tempo per valutare le nostre richieste. Ci si rivedrà il prossimo 14 febbraio. Per quella data vorremmo risposte serie e concrete affinché i dipendenti e loro famiglie abbiano garantito un posto di lavoro e l’assistenza economica durante il periodo di chiusura”.