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“L’Amat ha un bisogno urgente di autisti, meccanici e altre figure professionali, ma evidentemente non è ancora chiara, a chi detiene la responsabilità sul funzionamento del servizio, la gravità della situazione in cui versa l’Azienda che rischia ormai d’implodere sotto i botti della carenza d’organico e del suo bilancio che traballa”. Così in una nota unitaria i sindacati di Amat, le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa, denunciano le condizioni economiche- finanziarie in cui si trova l’Azienda dei trasporti di Palermo, ma non solo. “Tra le imposizioni e le rivendicazioni contrattuali economico-finanziarie del socio unico Comune di Palermo, a torto o a ragione, nei confronti dell’Amat, l’Azienda resta in balìa di sé stessa e, come tutte le altre aziende del settore, vittima anche di una scelta politica dei trasporti che sta mettendo in ginocchio il Trasporto Pubblico Locale siciliano”. “Al di là dei rituali ritardi ogni mese nel pagamento degli stipendi, pesa la condizione generale. La mancanza della figura professionale del Direttore generale, in attesa dell’espletamento del concorso non è più sostenibile. Il presidente Cimino da solo non può reggere il peso politico e amministrativo dell’Azienda così come i lavoratori, attualmente in organico, non possono più reggere il peso del contratto di servizio”. I sindacati ribadiscono le richieste mai accolte rivolte all’Amat: “Abbiamo suggerito di porre correttivi all’impianto commerciale che necessita di migliori strumenti per aumentare i risultati; abbiamo sollecitato il rientro delle figure professionali alle destinazioni di maggior profitto commerciale e si tentenna; il turn-over delle figure mancanti e nessuno velocizza anzi, tutti corrono dietro a una norma o a un regolamento che da troppi anni ingessa il cammino dell’Azienda. Infine abbiamo chiesto l’adeguata copertura del servizio tram e ancora lo stesso è a carico del bilancio ormai indebolito anche dalla contrazione del capitale sociale”. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa aggiungono “intanto i lavoratori sono stanchi anche di tutte quelle responsabilità sul cattivo funzionamento del servizio, scaricate ingiustamente su di loro. Non bastano, per la loro tutela, le guardie giurate e bordo, servono maggiori risorse di mezzi e persone per garantire servizi di qualità che li mettano al riparo dalle possibili esasperazioni dell’utenza, che viene ammassata sulle tratte più frequentate. Servono trasferimenti di risorse vere e il rispetto del contratto di servizio con la copertura delle somme non più pervenute dalla ZTL”. E concludono “attendiamo risposte, senza le quali siamo pronti ad avviare tutte le azioni di protesta previste”.