Vertenza Airgest, scongiurati i licenziamenti. Sindacati “ora si lavori al rilancio dello scalo e di tutto il territorio”

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Sono stati scongiurati i licenziamenti dei lavoratori dell’Airgest. Ad annunciarlo sono i sindacati Cgil Cisl Uil e Ugl Trapani e le loro Federazioni dei Trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, dopo l’incontro di ieri sera con la dirigenza della società che gestisce lo scalo trapanese. “Dopo un complesso confronto – dichiarano Filippo Cutrona e Francesco Tranchida segretari Cgil e Filt Cgil, Massimo Santoro e Antonio dei Bardi segretari Cisl e Fit Cisl, Eugenio Tumbarello e Giuseppe Tumbarello segretari Uil e Uiltrasporti e Mario Parrinello Domenico De Cosimo e Paolo Sammaritano segretari Ugl e Ugl Trasporto Aereo- , è stata condivisa la possibilità di evitare i licenziamenti preannunciati, ricorrendo agli ammortizzatori sociali per sostenere i lavoratori in questo momento di difficoltà e consentire alla società di gestione dell’aeroporto di Birgi. L’obiettivo, oltre a salvaguardare i dipendenti, è ottenere risparmi e razionalizzazioni che potranno consentire la concretizzazione del lavoro messo in campo dal nuovo management e avviare il rilancio dello scalo trapanese, auspicato da tutti”. I segretari aggiungono, “È necessario pertanto che ciascuno faccia la sua parte, azienda, parti sociali ma anche istituzioni e amministrazioni, affinché i sacrifici messi in atto, in primis dai lavoratori, portino ai risultati attesi”. L’iter per accedere alla cassa integrazione straordinaria, prevede l’esame da parte dei competenti uffici regionali per poi approdare al Mise. “Ci aspettiamo – proseguono i sindacalisti – collaborazione e disponibilità per consentire la buona riuscita della procedura che darà respiro all’Airgest per superare l’attuale situazione di crisi”. Infine dai sindacati l’appello: “Ai sindaci dei comuni Castellamare, Pantelleria, Valderice, Campobello di Mazara, Salaparuta e Poggioreale ancora inadempienti, per le somme residue relative al co-marketing scaduto il 31 marzo del 2017, affinché facciano la loro parte nella delicata vertenza, che altrimenti vedrà la vanificazione dei sacrifici dei lavoratori, la negazione del rilancio dello scalo di Birgi e l’ulteriore penalizzazione di un territorio, già martoriato dalla crisi economica, che cerca possibilità di riscatto e opportunità di sviluppo e crescita”.

 

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