Lavoro: Furlan, “per la riforma del fisco serve anche vera lotta all’evasione e assunzioni. Noi non ci rassegniamo alla crescita zero”

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“Non è una risposta che potrà soddisfare tutti ma è un primo passo importante e lo sottolineo perche abbiamo portato milioni di uomini e donne del lavoro sulle piazze per arrivare a questo risultato in oltre un anno di mobilitazione”. Lo ha detto Annamaria Furlan segretaria generale Cisl al termine dell’incontro con il premier Conte a Palazzo Chigi. “Oggi la prima cosa che come Cisl abbiamo posto è che ancora una volta rimangono fuori gli incapienti ed abbiamo chiesto rassicurazioni dal Governo, in modo particolare si è espressa la Ministra del welfare Catalfo che attraverso la riforma fiscale o con un’azione sociale gli incapienti devono avere una risposta. Parliamo di oltre quattro milioni di persone, molti sono anziani ma moltissimi sono giovani che hanno un lavoro povero, un par-time praticamente obbligato dalle imprese oppure perché lavorano poche ore alla settimana o attraverso i contratti pirati che purtroppo sono ben presenti nel nostro paese. Quindi oggi abbiamo avuto un primo risultato positivo seppur assolutamente parziale, ma vogliamo una risposta per gli incapienti. Il Governo si è impegnato ad aprire velocemente il tavolo per la riforma fiscale. Come Cisl abbiamo ricordato che ad oggi l’87% delle entrate dell’erario sono sul groppone dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e quindi una riforma del fisco non può che irrobustire le buste paga dei lavoratori dipendenti e le pensioni. E poi che per fare una vera lotta all’ evasione fiscale ci vogliono gli strumenti. Se c’è un settore della pubblica amministrazione che ha una carenza di personale davvero insopportabile è quello delle agenzie fiscali. Abbiamo anche sottolineato come per noi ci sono altri tavoli assolutamente importanti ed indispensabili: quello dei contratti pubblici, della riforma della pubblica amministrazione e delle assunzioni a partire dalla sanità. Hanno fatto una norma che i medici possono stare negli ospedali oltre i settanta anni quando abbiamo migliaia di ragazzi e di ragazze che hanno terminato la specializzazione e che aspettano finalmente di poter esercitare il loro lavoro e la loro professione. E poi ovviamente accanto alla crescita, alla riforma del fisco, c’è la riforma della previdenza: come Cisl abbiamo sottolineato che se ne sente di tutti i colori in questi giorni. Non c’è un opinionista, non c’ è un esperto che non abbia la sua opinione da mettere in evidenza. Per noi la riforma da fare è quanto abbiamo convenuto nelle piazze dei nostri lavoratori e dei nostri pensionati: definire meglio lavoro per lavoro, la gravità che in molti casi significa anche pericolosità perché non tutti i lavori sono uguali, quindi la flessibilità in uscita deve tenere conto di questo. Serve una pensione di garanzia per i nostri giovani perché non ci vogliamo arrendere che debbano essere futuri anziani poveri e poi il riconoscimento di un anno di contributi per figlio ad ogni donna lavoratrice perché la maternità è un valore sociale. Anche la divisione tra assistenza e previdenza assolutamente importante. Quindi un tavolo per la crescita, un tavolo per la pubblica amministrazione, per la previdenza e per la riforma del fisco. E poi lo sblocco delle grandi e medie opere: quasi cento miliardi bloccati. Per fare una futura grande riforma del fisco ci vuole una lotta all’ evasione ma ci vuole anche la crescita del paese. Noi non ci rassegniamo alla crescita zero”.

 

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