Anche a Palermo Cgil, Cisl e Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione degli inquilini si mobilitano per esprimere forte preoccupazione per la situazione abitativa del Paese, aggravata dai pesanti riflessi dell’emergenza sanitaria, dalla ripresa delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione dei rincari delle utenze domestiche e degli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico.
Un sit-in, dal titolo “Garantire la casa” , si terrà alle ore 9,30 in via Cavour, di fronte alla Prefettura, per chiedere al governo e alle istituzioni locali e regionali di avviare soluzioni per la sofferenza abitativa. I sindacati consegneranno al prefetto il documento condiviso nazionalmente da Cgil, Cisl Uil, Sunia Sicet e Uniat in cui si chiede un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica e sociale, il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e del fondo per la morosità incolpevole, una graduazione razionalmente organizzata dell’esecuzione degli sfratti, maggiori risorse ai Comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli sfrattati a canoni sociali, il confronto costante tra sindacato degli inquilini, amministrazioni ed enti locali sui temi abitativi.
“L’iniziativa nasce da una forte preoccupazione dovuta alla mancanza di politiche abitative strutturali. A Palermo siamo sommersi dagli sfratti, che hanno raggiunto quasi quota 3 mila, e ai nostri sportelli giornalmente arrivano due-tre famiglie in condizioni disperate – dichiarano i segretari del Sunia, Sicet, Uniat Palermo Zaher Darwish, Fabio Salici, Giovanni Sardo e Ninni Cirrincione dell’Unione Inquilini – La disattenzione che denunciamo è sia a livello nazionale che locale, pochissimi se non nulli sono stati gli interventi finanziati, i fondi del Pnrr per la casa si sono già persi a causa della mancanza di progetti presentati dai comuni. A Palermo l’Iacp ha presentato progetti per 70 milioni di euro, per il programma di rigenerazione e riqualificazione “Sicuro, verde e sociale”. Mentre dal Comune di Palermo, su questa misura del Pnrr, registriamo purtroppo un nulla di fatto”.
A Palermo le famiglie in affitto sono oltre il 14 per cento del totale, leggermente po’ al di sopra della media regionale. “Da un indagine di Nomisma, si evince che almeno il 40 per cento delle famiglie prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento del canone di affitto – proseguono Darwish, Salici, Sardo e Cirrincione – Emerge invece che il 24 per cento delle famiglie negli ultimi 12 mesi ha accumulato ritardi nel pagamento dei canoni. Questa situazione emergenziale si innesca in un contesto debole e impoverito, se si pensa che il 25 per cento della popolazione siciliana è nella fascia di povertà relativa. L’affitto incide sul reddito familiare medio basso tra il 35 per cento e il 40 per cento”.
I dati degli sfratti descrivono una situazione preoccupante. “Gli sfratti emessi nel 2019 sono stati 2670, 6743 sono le richieste di esecuzione e 1492 sono gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario – aggiungono i segretari dei sindacati degli inquilini – Per l’anno 2020, nonostante il blocco che è iniziato a marzo e si è definitivamente concluso a dicembre, gli sfratti emessi sono stati 1636,le richieste di esecuzione 2011, gli sfratti eseguiti 302. Il dato tanto più drammatico perché è inerente ai mesi in cui non era vigente il blocco”.
Sul fronte della risposta pubblica in tema di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, i dati descrivono un patrimonio insufficiente e un mancato investimento su un settore particolarmente importante per il sostegno alle famiglie.
Sono in totale 59.744 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà della Regione o dei Comuni, ma gestiti dagli Iacp, e 6 mila gli alloggi di proprietà dei Comuni gestiti in house. E questo a fronte di 24 mila famiglie in lista d’attesa. “Sono stati consegnati negli ultimi 2 anni poco più di 200 alloggi in tutta la Sicilia – aggiungono Sunia, Sicet, Unia e Unione inquilini – A questi dati, vanno aggiunti i numeri dei senza tetto e di coloro che sono privi di residenza, non registrati all’anagrafe, perché privi di un alloggio. Una recente ricerca stima che almeno 10 mila sono in Sicilia le persone che possono rientrare a vario titolo in questa categoria”.
Per ultimo, i sindacati degli inquilini evidenziano i dati del Fondo sostegno affitto. Nel 2020 è stato emanato in Sicilia un bando riferito al 2018, per l’assegnazione di una somma pari a 7, 7 milioni di euro. Hanno partecipato poco più di 12000 persone, sono state accolte circa 8 mila domande per un contributo massimo di 800 euro a partecipante. L’ultimo bando relativo al 2020 è stato emanato a fine febbraio 2022, per l’assegnazione di circa 16 milioni di euro. E’ ancora disponibile la somma di 15 milioni di euro assegnata alla Sicilia dal governo nazionale per l’emergenza Covid. Nella finanziaria nazionale e in quella regionale non è stata prevista alcuna somma per le annualità successive.