La Piana “Il Patto CON Palermo , non solo un piano di risanamento ma di rilancio
che, partendo dalla cittadinanza partecipata, possa provare a rigenerare la città”.
“Per tanti palermitani l’emergenza è vita quotidiana, si prova a sopravvivere e si è persa la visione e la voglia di futuro che si manifesta con tanti indicatori che ci relegano tra le città con la qualità della vita, più bassa sia in termini assoluti che relativi. Date le condizioni di partenza e per le quali serve un impegno sinergico e concreto, chiediamo al nuovo Sindaco che il Patto per Palermo diventi il prima possibile il Patto CON Palermo , non solo un piano di risanamento ma di rilancio che, partendo dalla cittadinanza partecipata, possa provare a rigenerare la città. Bisogna dare nuove opportunità alle fasce marginali, e questo sarà possibile solo attraverso azioni concomitanti che abbiano come denominatore comune la parola ‘responsabilità’ declinata non solo nel fare, ma anche di ‘ruolo’”. Spiega così il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, una delle proposte al nuovo Sindaco di Palermo, contenute dal documento “Palermo è una città stretta” presentato durante un incontro al San Paolo palace, al quale la Cisl Palermo Trapani ha invitato a partecipare i candidati a ricoprire la carica di primo cittadino. Il documento è frutto di tavoli tematici ai quali hanno partecipato le federazioni della Cisl rappresentanti di tutte le categorie di lavoratori, gli enti e le associazioni del sindacato. All’incontro, che sarà concluso dal segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio ed è moderato dal direttore di BlogSicilia.it Manlio Viola, sono presenti Rita Barbera, Giuseppe Catalano, Fabrizio Ferrandelli, Roberto Lagalla, Ciro Lomonte, Franco Miceli. All’inizio del suo intervento il segretario ha precisato “abbiamo deciso stamattina di non parlare di cimiteri, di ponte Corleone, di immondizia per strada, della discarica di Bellolampo, di incuria ecc. perché questa purtroppo è la triste realtà che va affrontata, immediatamente da chi sarà chiamato ad amministrare la città, senza se e senza ma”. “Il nuovo sindaco dovrà, a nostro avviso – ha poi aggiunto il segretario – , saper far coesistere le diversità ed essere elemento di unione fra forze politiche differenti in forte discontinuità rispetto a quanto avvenuto nel passato”. “Serve un Patto per il lavoro, bisogna recuperare parte del disagio sociale che non può essere sottaciuto. Su questo la Cisl si dichiara fin da ora disponibile a sedersi attorno a un tavolo di confronto per strutturare progettualità condivise e di largo respiro”. E poi serve, ha incalzato La Piana “che parta una lotta senza quartiere alla evasione fiscale e che si incassino le tasse; l’alternativa è il default che si abbatterebbe come una mannaia sempre su lavoratori, lavoratrici, pensionate e pensionati che le tasse le pagano fino all’ultimo centesimo”. La Piana ha poi chiosato “[Marker]siamo consapevoli che ‘Palermo città stretta’ si contrappone come concetto alla sua maestosità, ai suoi spazi, al suo mare, al suo essere città ‘aperta’. E’ una definizione che proviene da una nostra giovane sindacalista e come spesso accade nella visione di un giovane si nasconde molto della realtà ma anche del futuro”. “Siamo di fronte a un bivio – ha aggiunto poi il segretario La Piana -, o si fanno scelte coraggiose con una maggioranza coesa e con una opposizione responsabile, unica strada per poter rivendicare il supporto dello Stato e della Regione anche alla luce della pesante situazione economico /finanziaria, oppure il continuo teatrino del tutti contro tutti farà racimolare un po’ di consenso ma saranno sempre i cittadini a pagare attraverso servizi inefficienti in ogni ambito”.
Nel dettaglio alcune proposte della Cisl Palermo Trapani
BUROCRAZIA E PARTECIPATE
La Cisl chiede un Patto di Responsabilità tra i diversi attori, serve che si lavori per ridurre gli iter burocratici senza intaccare percorsi di legalità, “serve aprire la pubblica amministrazione a nuove professionalità per non perdere occasioni di sviluppo, serve tracciare delle linee guida di comportamenti e modus operandi nella piena consapevolezza della diversità dei ruoli ma anche dell’assoluta esigenza di ricreare, sulla base di una visione della città, quella sinergia oggi deteriorata per varie ragioni”. “Abbiamo sottolineato ai candidati sindaco l’importanza del confronto continuo e costante con il sindacato confederale che avendo una visione complessiva e non corporativa sulle questioni che riguardano la città, può essere valido interlocutore rispetto alle tante questioni che ci saranno da affrontare” ha spiegato La Piana.
Sulle partecipate il sindacato ha evidenziato tre questioni fondamentali:
– Il mantenimento pubblico dei servizi erogati;
– l’adozione di adeguati piani industriali con obiettivi realizzabili e congeniali alla visione della città;
– la necessità di una graduale armonizzazione dei contratti dei dipendenti senza penalizzare alcun lavoratore e con tempi certi di realizzazione
PNRR E INFRASTRUTTURE
La Cisl Palermo Trapani considera, si legge nel documento, PNRR e infrastrutture strumenti essenziali per una visione futura della città ma al tempo stesso “ha ben chiaro come su questa incida fortemente l’aspetto economico finanziario”. “Per questo motivo – ha ribadito il segretario generale La Piana – abbiamo chiesto ai candidati sindaco di illustrare la compatibilità degli investimenti rispetto alla situazione attuale, alla capacità di progettazione del tessuto economico imprenditoriale e alla capacità di quest’ultimo di ricorrere al credito considerato, che la riorganizzazione del settore, sta incidendo profondamente, sia per le banche tradizionali che per quelle di credito cooperativo, sulla capillarità di servizio sul territorio”. “Senza un coinvolgimento preventivo degli attori sociali si rischia o di non riuscire ad avere le condizioni ideali per gli investimenti oppure di sviluppare azioni progettuali non congeniali rispetto ai bisogni reali, ecco perché a nostro avviso il rapporto tra Pubblica Amministrazione e Scuola, Università e Ricerca deve essere sistematico e continuativo” secondo La Piana.
Per questo motivo fra le parole usate dal segretario durante il suo intervento sono state responsabilità e sinergia. “La Cisl – ha detto – si dichiara disponibile a poter trattare e contrattare patti territoriali che possano agevolare, nel rispetto delle leggi sul lavoro, l’insediamento dell’imprenditoria sana nella consapevolezza che il lavoro non si crea in laboratorio ma attraverso un investimento serio e produttivo di imprenditori seri”.
POLITICHE SOCIALI
Esiste una povertà socioeducativa alla quale spesso si associa una povertà materiale che non trova risposte adeguate ed esaustive per la mancanza di servizi, di personale, di visione strategica della città. I bisogni delle persone sono fortemente cresciuti nel tempo ma anche le situazioni di difficoltà. “Oggi la carenza di organico, pur in presenza talvolta di spiccate professionalità, ha ridotto il servizio sociale alla funzione di soggetto che contiene il danno nella misura in cui è chiamato, prioritariamente, a rispondere a situazioni emergenziali, perdendo così il ruolo di promozione del benessere del cittadino nei territori in cui vive. Da qui la proposta “noi riteniamo che forse sia arrivato il momento di spostare l’intervento, per quanto possibile, dal sussidio economico al servizio alla persona. Ciò a nostro avviso almeno per 3 motivi: perché si aiuta l’occupazione diretta o indiretta attraverso il meccanismo dei voucher che gli aventi diritto possono spendere presso enti accreditati o professionisti convenzionati; perché si possono ridurre situazioni in cui i nuclei familiari sono più orientati al sussidio economico piuttosto che a dare servizi alla persona utili, invece, ad una crescita delle famiglie stesse in termini di resilienza e autonomia; perché costringono le istituzioni, ad ogni livello, a lavorare in Rete”. Altra priorità, scrive la Cisl nel documento, è quella di un focus sui servizi agli adolescenti in quanto agire sulla fascia adolescenziale significa, in maniera indiretta, lavorare CON le famiglie e PER le famiglie. “Riteniamo che da una migliore gestione dei servizi alla persona e da una più efficace azione della macchina comunale possa dipendere una qualità della vita migliore. A nostro avviso però si deve dare potere politico alle circoscrizioni su questi temi lasciando ai servizi sociali il monitoraggio del loro svolgimento, secondo un modello di partecipazione attiva in cui tutti gli attori intervengono a livelli e con compiti e funzioni differenziate”.
POLITICHE ABITATIVE
Sulle politiche abitative secondo il sindacato di via villa Heloise, bisogna partire dalla riqualificazione dell’esistente (specie nelle periferie della città) e la progettazione e programmazione sui fondi PNRR anche attraverso una cabina di regia tra Comune, Prefettura e Sindacato che possa portare verso un percorso condiviso. Tutto partendo dai dati: a Palermo sono stati eseguiti circa 3000 sfratti, le famiglie in affitto sono oltre il 14% del totale e circa la metà di queste prevede difficoltà a rispettare il pagamento del canone di affitto, considerato ancora che l’affitto incide sul reddito familiare medio basso tra il 35% e il 40% e che oltre ¼ della popolazione è nella fascia di povertà relativa, “appare evidente che ci si trova in una situazione emergenziale”. Si potrebbe dare una risposta concreta all’emergenza abitativa utilizzando alcuni beni confiscati alla mafia, ha detto La Piana “ma più in generale, crediamo sia necessario: un sostegno delle persone vulnerabili e anziani non autosufficienti per i quali sono previsti progetti per la riqualificazione di immobili e la realizzazione di spazi abitativi volti a favorire l’autonomia dell’anziano; l’attivazione di percorsi di autonomia per persone con disabilità per i quali viene previsto il reperimento di alloggi e l’adattamento degli spazi e della dotazione delle abitazioni; la creazione di housing temporaneo e stazioni di posta dove è prevista la realizzazione di alloggi e strutture di accoglienza delle persone in condizione di povertà estrema o senza dimora, prevedendo l’apertura di centri servizi per il contrasto alla povertà con il coinvolgimento”.
AMBIENTE ed ENERGIA
“Pensiamo che ci sia il diritto per i cittadini palermitani di vivere in una città ‘pulita’ in termini di qualità dell’aria che respiriamo. I dati che riportano Arpa Sicilia e Legambiente sono spietati. L’analisi della situazione dell’ecosistema urbano dimostra l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale.Questa consapevolezza costringe, finalmente, però ad elaborare una visione integrata e trasversale delle diverse dimensioni dello sviluppo e a pianificare investimenti e soluzioni capaci di dare concretezza a questa visione, facendo di più e meglio con meno”.
Il sindacato ha poi parlato dell’ipotesi del termovalorizzatore come sintesi tra investimento, rifiuti e ambiente ma anche di valutare la creazione delle comunità energetiche rinnovabili per promuovere lo sviluppo energetico, economico e sociale del territorio ed ottenere benefici ambientali, economici ed anche sociali. Si tratta di un soggetto giuridico basato sulla partecipazione aperta e volontaria di persone fisiche, piccole e medie imprese o autorità locali – che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili che appartengono o sono a disposizione della comunità.
PERIFERIE
Il modello di organizzativo e di sviluppo della Cisl è fortemente centrato sul Territorio. “Pensiamo – ha aggiunto La Piana – che anche Palermo debba rinascere da li. Territorio inteso come periferia sociale, economica, in cui convivono valori, tradizioni che le rendono uniche e spesso irripetibili. Noi riteniamo che sia arrivato il momento di ‘responsabilizzare’ le circoscrizioni sul modello delle municipalizzate esistenti in altre città, (es. Roma, Milano) al fine di rendere ogni luogo responsabile della propria rinascita”.
TURISMO e CULTURA
Per il sindacato di via Villa Heloise, non bastano solo le risorse naturali e/o ambientali, ma serve una programmazione che miri da un lato al tema delle infrastrutture che agevolino il turismo, dall’altro alla trasformazione rispetto alle modalità di accoglienza. Azione di programmazione che accompagnata a una sponsorizzazione del turismo locale consentirebbe la “destagionalizzazione” del turismo, non basato soltanto sui 6 mesi ma su un intero anno e che esplori nuovi mercati. “Noi riteniamo fondamentale che si crei un patto d’area territoriale per consentire anche ai grandi gruppi di investire in questa città senza restarne succubi”.
Per la Cisl Palermo Trapani, “bisogna puntare sul turismo congressuale, quindi serve che la città abbia dei luoghi consoni ad ospitare questa tipologia di turismo e che ci sia un lavoro sinergico e culturale a partire dai teatri.
Insomma, anche in questo caso, la Cisl ritiene che debba esserci una visione di insieme che metta insieme natura e cultura, paesaggi e luoghi in cui soggiornare, lavoro vero e continuo e progettazione di eventi che consentano varie forme di turismo possibili nell’arco dei 12 mesi”. “Bisogna intercettare la possibilità di organizzare eventi che possano consentire alla città una vetrina sul panorama nazionale ed internazionale; serve utilizzare meglio le opportunità che possono verificarsi”. “Per esempio, nel 2018 Palermo è stata Capitale della Cultura ma purtroppo alla fine di quel periodo, molto vivace per l’organizzazione di eventi, nulla di significativo è rimasto per la nostra città. Questo non possiamo credo più consentircelo. Serve programmare e gestire utilizzando ogni occasione per creare infrastrutture utili”. Infine , ha concluso il segretario generale della Cisl provinciale “Pensiamo inoltre che ci sono ampi margini di miglioramento rispetto alla proposta di cultura in città, bisogna migliorare tante cose considerato che il settore dello spettacolo e i teatri hanno livelli di precariato molto alti. I Teatri vanno messi in sinergia incentivando tutte le forme di coproduzione e soprattutto occorre essere laboratorio di nuove sperimentazioni rendendo Palermo hub innovativo culturale”.
II DOCUMENTO