“Andremo all’incontro con questo obiettivo: individuare e condividere le misure di sostegno a lavoro, pensioni e famiglie da inserire nel nuovo decreto. Impegno che il premier Draghi aveva assunto nell’ultimo incontro del 12 Luglio prima delle dimissioni. L’inflazione schiaccia in modo pesante i redditi dei lavoratori e pensionati. Una condizione sociale straordinaria ed eccezionale a cui occorre dare risposte ora e subito come ha sollecitato il presidente Mattarella, senza aspettare le elezioni di settembre”. È quanto sottolinea oggi il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in una intervista al Messaggero. “Chiederemo di adottare già dai prossimi giorni misure finanziare immediate per tutelare e salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori e pensionati. Significa rafforzare ed estendere le misure di supporto alle fasce deboli messe in campo dagli ultimi decreti d’urgenza”. Alla domanda su quale intervento sosterrete, il leader Cisl risponde: “Dipenderà dalle risorse che il governo metterà in campo. Noi chiederemo la proroga e l’estensione del bonus 200 euro alle fasce escluse, la conferma strutturale del taglio sulle accise dei carburanti e degli sconti in bolletta, un controllo più efficace di prezzi e tariffe, fringe benefit detassati fino a mille euro e, per le fasce deboli, acquisti in esenzione iva per beni di largo consumo alle famiglie in difficoltà. Bisogna rinnovare i contratti pubblici e privati, detassare i frutti della contrattazione di secondo livello, incentivare gli accordi di produttività e di welfare. E poi dobbiamo discutere di un taglio forte e strutturale del cuneo fiscale sul lato lavoro per alzare il netto in busta paga, nella parte fiscale e non contributiva-previdenziale”. Quanto al nodo delle risorse, per Sbarra “si può innalzare il prelievo sull’extraprofitto delle aziende energetiche ed estenderla anche alle multinazionali della logistica e delle piattaforme digitali. Si deve poi redistribuire totalmente l’extra gettito dell’Iva e canalizzare, vincolandolo alla riduzione delle tasse, tutto ciò che viene recuperato dalla lotta all’evasione”. Sulla campagna elettorale il leader Cisl aggiunge: “Speriamo che si mettano al centro i problemi veri del Paese, senza populismi e demagogia, a partire dal tema della crescita che è essenziale se vogliamo alzare i salari e redistribuire la ricchezza in maniera equa. Le forze politiche farebbero bene a raccogliere un’agenda sociale che non ha colori politici ma che rileva le istanze negoziate e conquistate in questo anno e mezzo dal fronte sociale riformatore. Bisogna dare continuità a questo cammino, con un dialogo costruttivo che orienti il paese su innovazioni stabili e giuste, perché condivise e partecipate dalle parti sociali. La cosa peggiore che possiamo fare è tornare ad una politica auto -sufficiente, fatta di slogan e bandierine identitarie, di quel vuoto conflitto muscolare che ha bloccato per 20 anni riforme e investimenti. Non possiamo permettercelo. Le scadenze europee, i fondi del PNRR con i 55 obiettivi che dobbiamo portare al traguardo entro la fine dell’anno, lo shock energetico e il galoppante caro-prezzi, le condizioni di difficoltà di milioni di lavoratori, famiglie, pensionati, non consentono tentennamenti, speculazioni, proposte velleitarie. Chiunque vincerà le elezioni avrà il compito di ricercare il più ampio consenso sociale ed il contributo di un sindacalismo responsabile se vogliamo davvero cambiare il paese con riforme capaci di farci uscire in positivo dalla crisi”.