“Per noi il 25 novembre è un’ulteriore occasione per ribadire quanto facciamo ogni giorno, un impegno portato avanti contro la violenza sulle donne, che è ancora un fenomeno fin troppo diffuso, da contrastare fortemente a partire dai processi educativi nelle scuole dove occorre promuovere l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”. E’ il messaggio lanciato dai segretari generali Cgil Cisl Uil Trapani, Liria Canzoneri, Leonardo La Piana e Tommaso Macaddino in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre domani venerdì 25 novembre. “Ribadiamo il nostro NO a ogni forma di violenza, che colpisce tutta la società, bisogna fare di più per contrastare il fenomeno in ogni luogo. Quando apprendiamo di un episodio di violenza, a essere sconfitte sono anche le coscienze di chi non fa abbastanza affinché i casi vengano alla luce e affinché le donne vengano aiutate nel difficile percorso di uscita e di salvezza”. Per questo, ricordano Cgil Cisl Uil Trapani, “insieme a Sicindustria abbiamo firmato qualche anno fa un accordo quadro sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, per utilizzare tutti gli strumenti possibili nel contrasto al fenomeno, e per ricordare l’importanza del numero 1522 antiviolenza e stalking istituito dal Ministero Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fondamentale per tutte le donne che decidono di opporsi a una vita di violenza e umiliazioni. Noi ci mettiamo il nostro impegno e solleciteremo sempre quello di tutte le istituzioni”. “Uscire dalla violenza si può, questo vogliamo ribadire a tutte le donne che ne sono vittime – spiegano le coordinatrici Donne e Pari Opportunità di Cgil Cisl Uil Trapani Daniela Milana, Delia Altavilla, Antonella Parisi – . Da loro deve venire il coraggio della denuncia, ma dalla società e dalle istituzioni ci vuole una risposta forte compatta sia sul fronte giudiziario, con pene più severe per gli autori di stalking e violenze domestiche, sia sul fronte sociale con l’aumento delle strutture in grado di accogliere le donne che sono costrette a lasciare la proprie mura di casa scenario delle violenze, e anche sul fronte economico ed occupazionale per sostenerle in questo percorso. La violenza sulle donne è una piaga sociale, ed è per questo che il 25 novembre non può essere solo un momento rituale di denuncia ma anche di impegno”.