Circa tre miliardi di euro di investimento da realizzare in tre anni per impiegare circa 2mila lavoratori, e con un budget iniziale di 5 milioni di euro. Sono alcuni dei dettagli dell’ipotesi di investimento nelle aree ex Fiat di Termini Imerese, da parte della società Italvolt Spa, presentate oggi a Termini Imerese ai sindacati Fim Fiom Uilm e alle istituzioni locali. Una gigafactory con cinque linee di produzione per realizzare quindi batterie elettriche. “Abbiamo ascoltato le parole dell’ad Lars Carlstrom – spiegano Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Dino Cirivello Responsabile Cisl Termini Imerese -, e senza dubbio ci sembra un progetto ambizioso anche perché , a quanto pare la società non intende, come invece altre nel passato, attendere fondi pubblici ma partire con investimenti privati. Quello iniziale della stessa Italvolt sarebbe di cinque milioni di euro, di certo un capitale molto esiguo rispetto alle previsioni finanziarie complessive, ma l’amministratore è stato fiducioso sul reperimento del resto delle somme. Ad ogni modo il nostro giudizio resta sospeso in attesa dei fatti”. Nobile e Cirivello aggiungono: “Sul fronte occupazionale si parla di 2 mila addetti quindi tutti gli ex Fiat e di altri nell’eventuale indotto ‘scientifico’ così come lo hanno indicato. Non possiamo esprimere pareri dettagliati quindi – aggiungono Nobile e Cirivello –, anche perché le esperienze del passato tormentato di questa area industriale ci insegnano che restare con i piedi per terra e attendere atti concreti, è l’unica cosa da fare. Intanto la società parteciperà ai bandi per l’assegnazione delle aree che dovrebbe giungere entro aprile”. Con Italvolt salgono a tre le realtà che sarebbero interessate a investire a Termini Imerese. “Non c’è dubbio che più proposte portano a più possibilità di far rinascere l’area industriale ferma da troppo tempo – conclude Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani -, e con questa di tutto il comprensorio termitano e quindi tutti i comuni vicini che ne trarrebbero beneficio. Sia chiaro però che le presentazioni in pompa magna, gli annunci ormai non hanno più la presa di una volta sulle speranze dei lavoratori e noi vigileremo affinché i progetti si trasformino davvero in lavoro e affinché quelle aree rimaste abbandonate possano risorgere, ma serve un maggiore impegno della politica a tutti i livelli, perché di anni ne son passati troppi e di parole belle ma vuote altrettanto”.