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“I dati di giugno sulla produzione industriale non possono essere letti come un segnale chiaro di una ripresa in corso, dimostrano solo che, nell’insieme dei comparti, si e’ fermata la tendenza alla riduzione che ha segnato gli ultimi venti mesi”
ROMA (ITALPRESS) – Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl, commentando i dati diffusi oggi dall’ISTAT, che mostrano un aumento dello 0,3% rispetto a maggio, una riduzione del -0,9 rispetto al trimestre precedente e del -4,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “E’ prematuro ogni ottimismo – continua Sbarra – anche perche’ la novita’ non positiva dei primi mesi del 2013 e’ una contrazione dei beni di consumo del 2,6%, che indica una domanda interna ancora piu’ indebolita dalla pressione fiscale e dalla riduzione degli occupati. E’ appena migliorata la situazione dei beni strumentali e intermedi, probabilmente per effetto della domanda estera, della sostituzione non rinviabile di macchinari e attrezzature e delle scorte. Che la situazione economica sia ancora molto problematica e la recessione non superata, e’ confermato dai dati ISTAT sulle tendenze del PIL, in diminuzione del 2% nei confronti del secondo trimestre del 2012. Il tema di riavviare percorsi di crescita e’ piu’ che mai all’ordine del giorno e non si puo’ sperare in un aggiustamento spontaneo, come mostrano gli esempi di Spagna e Grecia, soverchiati da difficolta’ crescenti. Sia a livello di Unione Europea, sia per il governo nazionale, la situazione richiede uno sforzo deciso sul fronte delle politiche fiscali di sostegno alla domanda e di provvedimenti strutturali di sostegno agli investimenti in innovazione ed infrastrutture”. “L’inerzia e l’attesa, nonostante qualche segnale positivo – conclude Sbarra – non possono che aggravare i problemi di fondo”..