Regione: Bernava “Sicilia non può permettersi crisi al buio”

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In Sicilia occorre smetterla con una crisi che rappresenta la degenerazione della politica. Occorre trovare una sintesi e soluzioni per un governo stabile che si impegni a fare le cose necessarie: politiche di attrazione degli investimenti e di sostegno all’imprenditoria vera e sana; politiche di risanamento con tagli selezionati, coinvolgendo anche le parti sociali, ente per ente

 

PALERMO (ITALPRESS) – “In Sicilia c’è una grave emergenza economica e sociale e una crisi al buio non possiamo permettercela. Tanto a Roma quanto a Palermo”. Dunque, “la politica trovi la sintesi per avere stabilità e fare gli interventi necessari”. È l’appello che ha lanciato oggi Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl siciliana, in occasione dell’esecutivo provinciale della Cisl di Catania.
“In Sicilia – ha detto Bernava – occorre smetterla con una crisi che rappresenta la degenerazione della politica. Occorre trovare una sintesi e soluzioni per un governo stabile che si impegni a fare le cose necessarie: politiche di attrazione degli investimenti e di sostegno all’imprenditoria vera e sana; politiche di risanamento con tagli selezionati, coinvolgendo anche le parti sociali, ente per ente. Una strategia per utilizzare al meglio la coda dei fondi europei 2007-2013 e per riprogrammare gli altri, fino al 2020; una politica che ridisegni le politiche sociali”. “Noi siamo contrari alle elezioni anticipate, tanto in Italia quanto in Sicilia”, ha ripetuto Bernava. “La situazione è talmente tragica che ci vorrebbe addirittura la convergenza
strategica, anche dei partiti dell’opposizione. Ne ho parlato pure col sindaco Bianco – ha aggiunto – che è d’accordo”. Pertanto, “la Cisl proporrà una convention aperta ai sindaci delle maggiori città siciliane, insieme al mondo dell’impresa, per proporre al governo regionale, ai partiti, all’Ars, dei punti strategici su cui costruire una strategia di stabilità per la Sicilia.
Altrimenti rischiamo di essere marginalizzati ulteriormente – ha concluso il segretario Cisl – con l’aumento dell’impoverimento sociale, l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche e della Regione, l’emarginazione delle imprese siciliane”.

 

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