Amat, sindacati: “subito rilancio dell’Azienda e piano strategico per la mobilità integrata”

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La prossima giornata di stop per i bus è già stata fissata per venerdì 8 novembre, quando dalle ore 08,30 alle ore 17,30 sciopererà il personale di movimento, mentre gli addetti degli impianti fissi ed officina si fermeranno per l’intero turno di lavoro

 

Un piano industriale che sia in grado di rilanciare il servizio, con un numero adeguato di vetture, la riorganizzazione dell’Azienda all’insegna del rispetto dei principi di legalità e trasparenza, il contratto di servizio con il comune, da rendere noto ai sindacati e stipulare subito dato che risale ormai al 2001, che sia improntato sulla efficienza e su una maggiore produttività, e infine certezze per il futuro dei lavoratori. Sono queste le richieste dei sindacati e i principali nodi della vertenza Amat al centro degli ultimi scioperi dei lavoratori indetti dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa, spiegati oggi nel corso di una conferenza stampa a Palermo. La prossima giornata di stop per i bus è già stata fissata per venerdì 8 novembre, quando dalle ore 08,30 alle ore 17,30 sciopererà il personale di movimento, mentre gli addetti degli impianti fissi ed officina si fermeranno per l’intero turno di lavoro. “Speriamo di poterlo evitare – spiegano i cinque segretari, Gaetano Bonavia Filt Cgil, Salvatore Girgenti Fit Cisl, Pippo Governale Uiltrasporti, Gianni Livigni Faisa Cisal e Giuseppe Taormina Orsa – , e che il Presidente dell’Azienda finalmente si decida ad ascoltare le nostre richieste e a confrontarsi con noi sulla reale riorganizzazione dell’Azienda che possa portare ad un aumento di efficienza e produttività a vantaggio dei dipendenti e dei cittadini”. In strada circolano ogni giorno circa 225 autobus sui 258 programmati, in realtà per un servizio efficiente che riesca a coprire anche le periferie delle città ormai abbandonate, il numero necessario secondo la stima dei sindacati è di almeno 500 vetture. Sono infatti 33 i mezzi guasti ogni giorno e addirittura 225 quelli fermi permanentemente. Il personale è in tutto composto da 1667 unità. “Spesso sono i guasti dei bus, la mancanza dei mezzi di ricambio per ripararli, degli autisti, a ridurre alla fine il servizio giornaliero, con enormi disagi per i cittadini”. I sindacati hanno chiesto con una richiesta di incontro l’intervento urgente del sindacato Orlando. L’Azienda infatti ha accumulato nei confronti del comune un credito pari a 112 milioni di euro, e per via di queste somme attese paga ogni sei mesi a causa delle scoperture in banca ben 250 mila euro di interessi, che, dicono i sindacati, “vengono sottratti ai lavoratori e ai cittadini”. Le perdite di esercizio per quest’anno ammonteranno ad oltre 13 milioni di euro. “Le amministrazioni comunali che si sono succedute – spiegano i cinque sindacati – con la complicità dei consigli di amministrazione purtroppo, invece di investire sul trasporto urbano comune unica soluzione per la mobilità collettiva e per la contestuale salvaguardia della salute del cittadino, hanno intrapreso la strada di una politica di costante riduzione del servizio, sia del programmato che di quello effettivamente reso agli utenti”. ” lamentano i sindacati. “Urge un intervento istituzionale mirato all’aumento degli investimenti nel trasporto urbano e un piano industriale con il contestuale rinnovo del contratto di servizio che servano da traino per invertire la rotta dell’Azienda”. “Servono maggiori risorse” commentano i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa. “Il taglio pari al 20% imposto dalla Regione ai contributi regionali per chilometri, la percorrenza chilometrica dell’Azienda, che dal 2005 ad oggi è passata da 22 milioni a 15 milioni di chilometri, consentono sempre meno ai cittadini palermitani l’utilizzo del mezzo pubblico”. “L’Azienda con le direttive del comune, per via delle difficoltà economiche, gioca al ribasso sulla pelle dei cittadini e dei dipendenti” aggiungono i sindacati. “Occorre un piano strategico di mobilità integrata in città, affinché il cittadino venga invogliato a lasciare la propria vettura e a fare uso del trasporto pubblico”. I sindacati concludono “questo silenzio da parte dell’Azienda nei confronti delle organizzazioni sindacali tende piuttosto a creare i disservizi già sofferti dai cittadini e a mettere a rischio il futuro dei lavoratori, non fornisce garanzie economiche e occupazionali. L’Amat e il socio unico comune di Palermo, pensino piuttosto ad una gestione seria ed efficiente del trasporto pubblico locale della città, anche in vista dell’avvio del servizio del tram. Per questo, fino a che non otterremo risposte certe, continueremo a scioperare” concludono i sindacati di Amat.

 

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