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Chiederanno maggiore attenzione alla politica regionale per il futuro delle associazioni teatrali private, che rischiano di scomparire, i lavoratori del settore durante l’assemblea che si terrà domani 26 marzo dalle ore 10 presso il teatro Franco Zappalà di Palermo (via Autonomia Siciliana 123/A) organizzata da Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials-Cisal, “Alla luce – scrivono in una nota – degli annunciati tagli alla cultura da parte della Regione, ed in particolare al finanziamento del settore spettacolo dal vivo, a rischio c’è il futuro dell’intero comparto che vede coinvolti migliaia di lavoratori che prestano la loro opera in istituzioni pubbliche e private dell’intero territorio”. “Siamo convinti – fanno sapere i sindacati – che il taglio alle risorse previsto dalla finanziaria bis annuncia o meglio concretizza la definitiva ‘distruzione’ dell’intero settore dello spettacolo dal vivo”. Le segreterie di Fistel, Uilcom e Fials aggiungono “migliaia di operatori culturali oggi sono alla ‘fame’, musicisti, attori, danzatori, cantanti, tecnici teatrali specializzati, scenografi, considerati lavoratori di ‘classe inferiore’, basti pensare che per il settore non è prevista alcuna forma di ammortizzatore sociale”. Alla crisi dei grandi enti e fondazioni “stabili” presenti sul territorio regionale, lamentano, (Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Teatro V. Bellini di Catania, V. Emanuele di Messina, Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo Stabile di Palermo, The Brass Group), “generata da anni di mala gestione o da mancata concretizzazione di mantenimento delle risorse assegnate in contributo, si somma quella delle associazioni teatrali private”. Da qui le richieste “alla classe politica siciliana chiediamo di istituire tavoli di concertazione per trovare la sinergia necessaria per risanare e rilanciare la cultura, vero volano economico per una Regione a vocazione turistica, basata essenzialmente sul patrimonio culturale ed ambientale”.