[print_link]
I sindacati dei metalmeccanici in allarme per lo stralcio del finanziamento per il bacino da 80 mila tonnellate per il Cantiere navale di Palermo. “Riteniamo – dicono Fim Fiom e Uilm – che questo sia un atto gravissimo poiché si dà la stura a Fincantieri per continuare a penalizzare il Cantiere di Palermo, con conseguenze pesanti sul piano occupazionale”. I segretari di Fiom Fim e Uil richiamiamo il governo e i deputati regionali a un “atto di responsabilità”, a recuperare l’emendamento nella discussione in aula domani. Il mancato finanziamento – concludono – metterebbe a serio rischio il Cantiere navale”. Da qui la decisione di un presidio ad oltranza davanti l’Ars domani sera fino alla conclusione della maratona all’Ars su Bilancio e Finanziaria, in difesa del futuro occupazionale già duramente colpito da anni di cassa integrazione. “Oggi abbiamo appreso che l’emendamento è stato ripresentato e sarà sottoposto al voto d’aula. Ne prendiamo atto positivamente. Ma ora va approvato”, dichiarano i segretari di Palermo della Fiom Cgil, Angela Biondi, di Fim Cisl Ludovico Guercio e della Uilm Uil Vincenzo Comella – La nostra preoccupazione rimane forte e ribadiamo con fermezza che se lo stanziamento non dovesse essere reso disponibile, il Parlamento siciliano si assumerà la responsabilità del futuro dell’industria cantieristica a Palermo, unica e strategica realtà produttiva esistente in Sicilia. La mancata approvazione significherebbe ulteriore desertificazione industriale del nostro territorio, con livelli di disoccupazione mai raggiunti”. In attesa del voto all’emendamento, da domani pomeriggio i lavoratori di Fiom, Fim e Uilm del Cantiere Navale riprendono il presidio sotto palazzo dei Normanni fino al varo della manovra finanziaria da parte dell’Ars “per fare sentire la loro voce, per tutelare il loro posto di lavoro, per il rilancio del cantiere di Palermo, che ha scritto e continua a scrivere la storia del lavoro metalmeccanico in questa città”.