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“La Filca Cisl, insieme a Feneal Uil e Fillea Cgil, si costituirà parte civile nella drammatica vicenda di Vitale Mastrangelo, l’operaio di 36 anni che ha perso la vita cadendo da un costone roccioso in un cantiere poco distante da Tommaso Natale, a Palermo”. Lo ha annunciato Salvatore Scelfo, segretario della Filca-Cisl nazionale, nel corso dell’assemblea-sciopero di due ore (dalle 7 alle 9) svoltasi questa mattina al cantiere della Sis di Cardillo, in via San Lorenzo. Mastrangelo era dipendente della Beta costruzioni srl, impresa che stava svolgendo dei lavori in affidamento per conto della Sis. L’iniziativa, lanciata con lo slogan #bastamortibianche, ha visto la partecipazione, oltre che di Scelfo, anche di Antonino Cirivello, segretario generale della Filca Palermo Trapani. “La manifestazione – ha spiegato Scelfo – è stata decisa per portare al centro dell’attenzione il tema degli infortuni sul lavoro. Abbiamo deciso di fermare il cantiere per manifestare solidarietà e per sottolineare come la sicurezza nei posti di lavoro, soprattutto nel settore edile, sia imprescindibile e di assoluta e primaria importanza per poter operare all’interno dei cantieri edili”. “Per noi la solidarietà è il punto di partenza – ha aggiunto Cirivello – ma ancora una volta il nostro territorio è stato colpito dalla tragica scomparsa di un operaio edile impegnato sul lavoro. Essere al fianco dei lavoratori del cantiere della Sis di Cardillo non vuol dire solo esprimere tutta la nostra vicinanza per la perdita del loro collega, ma è anche la dimostrazione del nostro impegno quotidiano sul fronte della sicurezza sul lavoro”. “La sicurezza nei cantieri è la priorità della nostra azione sindacale – ha detto Scelfo – e per questo ogni volta che si verifica un incidente, ogni volta che c’è una vittima, oltre allo sconforto ed alla commozione, c’è anche tutto il nostro impegno per un controllo maggiore, per una azione ancora più pressante. L’edilizia resta uno dei settori economici più colpiti dalla piaga delle morti bianche, con una perdita di vite umane che anche se in calo rispetto agli anni scorsi, un calo normale se si considera il crollo degli occupati, resta intollerabile e inaccettabile”.