[print_link]
Il rischio è la paralisi dei servizi del Trasporto pubblico locale e il licenziamento dei lavoratori. A lanciare l’allarme sulla crisi del settore sono Mimmo Perrone segretario regionale Fit Cisl e Salvatore Girgenti responsabile regionale Tpl Fit Cisl, a causa dicono “dell’ulteriore taglio del 12% ai contributi regionali destinati alle aziende del settore che fa salire la percentuale della riduzione al 35% già applicata in questi anni per i servizi urbani e del 20 per i servizi extraurbani”. “Come sostenuto giorni fa dalle associazioni di categoria in commissione regionale Trasporti dell’Ars – spiegano – se la Regione non interviene con lo sblocco dei mandati di pagamento, 25 milioni relativi al quarto trimestre del 2014 e con l’autorizzazione al pagamento di somme non ancora impegnate nel bilancio della Regione per i soli servizi urbani relativi sempre allo scorso anno, i trasporti su gomma in Sicilia potrebbero subire lo stop”. “Bisogna istituire subito – aggiungono Perrone e Girgenti – un tavolo tecnico che possa servire a studiare tutte le soluzioni utili ad evitare la paralisi del servizio di trasporto locale e regionale, siamo molto preoccupati”. I servizi hanno già subito grossi disagi, cosi il sindacato traccia un quadro dei servizi urbani nelle principali città dell’Isola : a Palermo oggi in circolazione ci sono solo 190 vetture Amat su una esigenza di 470 per tutta la città, a Catania sono 120 i bus in strada ogni giorno contro i circa 150 previsti, a Messina sono stati ridotti di circa la metà e ogni giorno i cittadini possono contare solo su 50 vetture, a Trapani sono 30 i mezzi in circolazione e sono già stati tagliati servizi fra i quali anche lo scuolabus. Anche alcune aziende private hanno già eliminato tratte extraurbane.
“Franano le strade, con queste anche i collegamenti fra le città siciliane e il governo davanti a questa situazione decide di applicare un ulteriore taglio ai contributi, quasi per massacrare definitivamente il settore”. I due segretari concludono “la situazione è insostenibile, a causa delle scelte del governo regionale che con le diverse leggi finanziarie ha introdotto tagli e riduzioni dei trasferimenti, le aziende non possono andare avanti e a pagare saranno i lavoratori e i cittadini, la Regione saldi subito le somme attese , senza perdere ulteriore tempo” concludono Perrone e Girgenti.