Portuali, oggi il sit in, Cgil Cisl e Uil “chieste garanzie per il futuro dei lavoratori”

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Hanno sfilato in corteo al centro di Palermo, dalla casa del portuale all’interno del porto per “chiedere certezze sul futuro delle aziende confiscate che operano all’interno dello scalo”. Sono i 300 lavoratori delle due società sotto sequestro “Portitalia” e “Clp G.Tutrone” che svolgono i servizi portuali, scesi in strada stamani per la manifestazione organizzata da Cgil Cisl e Uil di categoria. I sindacati hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il vice Prefetto Maria Rosa Trio, alla quale hanno presentato una memoria sui dettagli della vertenza e che si è assunta l’impegno di convocare un incontro con il nuovo Prefetto appena sarà nominato e insediato. Il corteo poi è proseguito verso il Tribunale dove i sindacati attendono l’incontro con il Presidente del Tribunale Misure di Prevenzione per sollecitare “un intervento per salvare le aziende dal fallimento e mantenere i~ posti di lavoro”. “Ci chiediamo innanzitutto – hanno spiegato in conferenza stampa i segretari regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti~ Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga~ – dove sono finite le somme, circa 500 mila euro, degli stipendi dei lavoratori sospesi che, secondo quanto promesso dagli amministratori, dovevano essere accantonati e restituiti ai dipendenti appena reintegrati. Più volte inoltre si è discusso di riorganizzazione del lavoro, riteniamo che si possa economizzare evitando di far gravare il peso sui lavoratori, magari eliminando ad esempio l’inutile sede amministrativa di Portitalia al centro di Palermo che potrebbe essere invece ospitata all’interno della casa del portuale. Non conosciamo inoltre – continuano Spanò, Benigno e Falanga – l’esatto costo dei coadiutori dell’amministrazione giudiziaria per le tre società svuotate Csp, Tcp e Newport, invece ci è noto quello di Portitalia e Clp che ammonta a 420 mila euro annui”. Delle 5 aziende~ sequestrate negli anni passati, la New Port, la Csp, la Clp coop, la Tcp e Portitalia, oggi ne sono rimaste in vita solo due, “Portitalia” e Clp Tutrone e su una delle due aziende già grava la minaccia della liquidazione. Dopo tre anni e mezzo dal sequestro, il dibattimento si avvia alla conclusione, ~per stabilire se al~ sequestro~ dovrà seguire la confisca. “Ci chiediamo il perché del no da parte dell’amministrazione giudiziaria alla cessione di alcuni rami di Newport a Portitalia, che ne avrebbe garantito la sua sopravvivenza, ora messa a rischio”. I tre segretari hanno denunciato poi la riduzione del patrimonio negli ultimi anni: “Siamo molto preoccupati , le società hanno subito la perdita di gran parte del patrimonio che si è svuotato. Dati alla mano infatti, la fatturazione di Newport del 2011 ammontava a quasi 14 milioni di euro, mentre per i primi undici mesi del 2014 sotto amministrazione giudiziaria il ricavo delle prestazioni si è ridotto a circa 8 milioni di euro, quindi ad oggi la perdita ammonta a poco più di 5 milioni di euro. Vogliamo certezze per il mantenimento dei posti di lavoro, l’autorizzazione rilasciata alla Clp dall’Autorità portuale è valida fino al 2021, bisogna garantire la continuità occupazionale”. Al prefetto i sindacati sono tornati a sollecitare un intervento per salvare le aziende minacciate dal fallimento e per mantenere i posti di lavoro. Fra le richieste anche il confronto sui carichi di lavoro da ridiscutere secondo i sindacati; la salvaguardia del patrimonio, costruito negli anni dagli stessi lavoratori, soci delle cooperative, e che “durante la gestione commissariale si è depauperato”; la rapida definizione del procedimento relativo all’ipotesi di confisca o di restituzione da parte del Tribunale di Palermo. “Non più rinviabile è anche il rilancio del porto di Palermo con le sue attività marittime-portuali” aggiungono Spanò, Benigno e Falanga. ~ “A Prefetto e presidente del Tribunale abbiamo chiesto anche di sollecitare la nomina del nuovo amministratore giudiziario con una verifica puntuale dell’attività svolta dalla precedente gestione”. Un nuovo amministratore giudiziario da nominare entro la prossima settimana che dovrà sostituire il dimissionario avvocato Cappellano Seminara, una commissione composta dai rappresentanti del tribunale e i sindacati per risolvere i problemi delle società sequestrate e tutelare i livelli occupazionali. Sono invece gli impegni assunti dal Presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Giacomo Montalbano che ha incontrato alla fine del corteo dei portuali, i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti Franco Spanò, Amedeo Benigno, Agostino Falanga, i segretari Cgil e Cisl Palermo Enzo Campo e Daniela De Luca.“Il nuovo Presidente ha mostrato una grande sensibilità nei confronti dei temi del lavoro – spiegano i cinque segretari – e ha dichiarato di aver intenzione di mantenere un dialogo e confronto costante con i sindacati per tutelare il futuro dei lavoratori e del porto di Palermo. La soluzione dei problemi è una priorità”. “Noi – aggiungono – abbiamo chiesto anche di analizzare in particolare la questione della cessione di alcuni rami di Newport a Portitalia, sulla quale pesa un ricorso presentato dall’amministrazione giudiziaria e che mette a rischio il futuro delle aziende, in particolare la Clp”. Entro la prossima settimana il Tribunale assicura dunque la nomina del nuovo amministratore e di tutto il team di collaboratori. Sul fronte del procedimento giudiziario che deve stabilire se giungere al sequestro dopo la confisca, il 10 febbraio prossimo si aprirà la fase dibattimentale.

 

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