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Un protocollo d’intesa per la gestione e lo sviluppo di beni aziende sequestrate e confiscate. E’ stato elaborato da Cgil, Cisl e Uil che hanno spedito stamattina una copia del documento, stilato di comune accordo, al presidente del Tribunale di Palermo Salvatore Di Vitale e al presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale Giacomo Montalbano. Il protocollo nasce dall’esigenza di creare un sistema stabile di relazioni col Tribunale di Palermo. Un confronto, frutto di una interlocuzione con gli enti impegnati nella gestione dei patrimoni delle cosche, che le organizzazioni sindacali da tempo chiedono al Tribunale e all’Agenzia dei beni confiscati, considerato il numero sempre più alto di aziende sequestrate.
“Oggi il consolidamento di un rapporto di collaborazione è tanto più necessario anche alla luce delle vicende che hanno coinvolto la sezione misure di prevenzione del Tribunale – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl Uil Palermo Enzo Campo, Daniela De Luca e Gianni Borrelli – L’esigenza è di esercitare un controllo democratico attraverso il coinvolgimento delle forze sociali e dell’associazionismo del fronte antimafia a garanzia della gestione delle aziende che, in tantissimi casi, impegnano un numero sempre più alto di lavoratori e lavoratrici, come nel caso dei sequestri e delle confische che riguardano i portuali, gli edili, o il commercio”.
La proposta mira a costituire presso il Tribunale di Palermo un “tavolo tecnico” permanente e un ufficio attività produttive e sindacali per indicare le linee d’azione per la gestione e lo sviluppo produttivo dei beni e delle aziende sequestrate. Nella proposta le parti, Tribunali e organizzazioni sindacali, si impegnano ciascuno per le proprie competenze. Il sindacato mette a disposizione il suo Know how per la definizione di meccanismi di intervento nella gestione dei beni al fine della tutela dell’occupazione e del valore e della capacità produttiva delle imprese. “Il sindacato è pronto a scendere in campo fin dal primo giorno del sequestro, in un confronto con i responsabili della gestione delle aziende che andranno in amministrazione giudiziaria – aggiungono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – Inoltre le organizzazioni sindacali si impegnano, attraverso le proprie strutture, a ridefinire le iniziative di assistenza e supporto per il pieno utilizzo sociale dei beni, a fornire tutte le informazioni di interesse relative all’attività di monitoraggio delle aziende, a svolgere attività di tutela individuale attraverso i patronati”. “Al Tribunale – aggiungono Enzo Campo, Daniela De Luca e Gianni Borrelli – chiediamo di perseguire un approccio manageriale nella gestione delle imprese, di ridurre i tempi di gestione dei sequestri, di sostenere i piani industriali di sviluppo per le aziende sottoposte al sequestro, di instaurare rapporti con il sistema della bilateralità utili alla riqualificazione e alla crescita professionale dei lavoratori interessati. Inoltre si prevede la realizzazione di una banca dati dei beni e delle aziende presenti sul territorio per favorire l’utilizzo immediato dei beni immobili a fini istituzionali e sociali”.
E’ la prima volta che si stabilisce un’intesa del genere in Italia su iniziativa dei sindacati confederali e del Tribunale. “E’ il primo esempio di accordo di collaborazione che coinvolge il Tribunale e le organizzazioni confederali di Cgil, Cisl e Uil – dicono i sindacati – L’auspicio è di definire nei tempi più brevi la proposta, attuare il protocollo e condividerlo con tutti gli altri soggetti impegnati nel medesimo fronte della lotta alla criminalità e alle mafie. Consentendo così al Tribunale di poter individuare di volta in volta gli attori più interessati a far parte della task force che gestirà le singole vertenze”.